L'incerto destino dello stabilimento termale Inps di Battaglia Terme

BATTAGLIA TERME. Per quasi sessant’anni, dal 10 giugno del 1936 fino alla fine del 1995, lo Stabilimento idro termale Inps di Battaglia Terme ha segnato la storia ed è stato un vanto del piccolo paese a ridosso dei Colli Euganei.

Il poderoso stabilimento termale che utilizzava l’acqua calda dalle qualità salubri che sgorgava autonomamente dal sottosuolo, nei momenti d’oro occupava 180 dipendenti, disponeva di 400 posti letto distribuiti su stanze a più letti e con i servizi in comune.

Costituiva per l’epoca una moderna forma di previdenza sociale pubblica, fino a che le convenzioni con alberghi più moderni iniziate intorno agli anni Ottanta, hanno segnato l’inizio del declino della struttura di epoca fascista immersa in nove ettari di verde. Dal 1996 la proprietà è passata per il 90 per cento alla regione Veneto e per 10 per cento al comune di Battaglia Terme. All’interno del complesso è come se il tempo si sia fermato a quel lontano 1995.

Edifici abbandonati: l'ex Inps di Battaglia Terme

IL TEMPO SI È FERMATO

Nei camerini del reparto cure ci sono ancora le lenzuola che servivano ai “fanghini” per la fangoterapia, sopra i tavoli degli ambulatori medici si possono notare le siringhe e i batuffoli di cotone che venivano usati per le iniezioni. Nello stanzino delle radiografie i macchinari mostrano che la tecnologia in questo campo è parecchia cambiata.

Nel reparto inalatorio dotato di 14 posizioni per le inalazioni e 2 per l’aerosol i macchinari sono ancora li intatti, coperti da uno strato di polvere. Lo stesso dicasi per la grande lavanderia che si trova nei sotterranei del complesso, come pure per il guardaroba. I materassi dei letti in crine di cavallo sono ammassati a centinaia addosso alle pareti vicino agli enormi bollitori dell’acqua calda.

I RICORDI

Battaglia Terme dirigenti e dipendenti INPS inizio anni 50
Battaglia Terme dirigenti e dipendenti INPS inizio anni 50

I residenti di Battaglia Terme avanti con gli anni, soprattutto coloro che all’interno dell’ex stabilimento
Inps ci hanno lavorato, ricordano di un’epoca felice dove il lavoro tra lo stabilimento termale e la fabbrica della Magrini Galileo, che produceva interruttori e contattori per l’elettricità, non mancava. «Viale Roma la sera si animava di pazienti che dopo cena uscivano dalla struttura per una passeggiata ed entravano nei bar e nei negozi a far compere», racconta un anziano.

Lo stabilimento durante la Seconda Guerra mondiale era stato trasformato in ospedale militare e nella vicina villa Emo Selvatico alloggiavano gli ufficiali della Wehrmacht. Un filmato girato da un medico tedesco e rimasto segreto fino a un paio d’anni fa, ha riportato alla mente dei residenti la vita all’interno dello stabilimento tra il ’44 e il ’45. Il video mostra le prime esibizioni musicali di Armando Burattin, voluto da un comandante tedesco ad animare con il suo violino le feste degli ufficiali. Aveva poco più di vent’anni. Questo le permise di continuare gli studi al conservatorio Pollini e di diventare la prima viola del teatro La Scala di Milano.

IL FUTURO

Ha le idee chiare il sindaco di Battaglia Terme sul futuro dell’ex stabilimento idro termale. «Il mio è un auspicio perché vedere quel complesso, che per Battaglia Terme ha significato tanto, in quello stato fa male al cuore», commenta Massimo Momolo. «Credo che la struttura si presti a diventare un centro riabilitativo post operatorio sia nel campo dell’ortopedia che della cardiologia. È dotata di tre pozzi di acqua termale, si trova in una posizione comoda, poco lontano dall’uscita dell’autostrada e a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria. Sarebbe una soluzione che rilancerebbe anche l’occupazione nel territorio. La Regione deve fare in fretta prima che qualche privato colga l’occasione dei tanti alberghi chiusi delle vicine Abano e Montegrotto; il  desiderio dei battagliensi è che lo stabilimento termale ex Inps possa tornare in funzione e che all'interno della struttura si torni a respirare quell'odore di «uovo marcio» dell'acqua sulfurea, dei fanghi, dei bagni e delle inalazioni.

L'EX SINDACO



Ci hanno provato in tanti, il sindaco Bruno Savin che ha governato fino al 1995 dopo l'uscita di scena dellInps era riuscito a trovare un privato, un imprenditore emiliano-romagnolo interessato alla gestione, che però è resistito solo per un paio d'anni. L'attuale sindaco Massimo Momolo lo vedrebbe bene come una struttura riabilitativa post-operatoria in particolare nel ramo ortopedico. Una proposta che incontra i favori anche del suo predecessore Daniele Donà. Di mezzo, però, c'è la Regione Veneto che è proprietaria del 90% del'immobile e che non ha le risorse per rimetterlo in piedi.

«La Regione è troppo lontana da Battaglia Terme e ha altre cose a cui pensare, a mio avviso deve lasciare mano libera al territorio», comenta Donà.

«Quand'ero sindaco mi sono incontrato con Zaia sulla questione ma poi tutto si è arenato quando si è parlato degli investimenti necessari per riqualificarlo. Allora la Regione aveva il problema delle Terme di Recoaro. Bisogna aprire un dialogo con i comuni dell'area, Abano e Montegrotto Terme in primis, il Parco Colli e gli albergatori termali. Qualcuno dirà che le terme sono in crisi di suo e che lo stabilimento ex Inps non risponde alle moderne esigenze del termalismo. È vero, però la struttura di Battaglia Terme è un'altra cosa. Proviamo pensare ad esempio ad un utilizzo che coinvolga in maniera massiccia l'area dei Colli».

Donà fa cenno anche ad una struttura che è collegata con lo stabilimento ex Inps. La grotta naturale di villa Selvatico che è strettamente collegata, visto che la gradinata principale della villa finisce vicino all'entrata dello stabilimento.

«È chiaro che la proprietà della villa deve avere un tornaconto per inserirsi nel progetto di riqualificazione. Se mai si parte, mai si arriva», afferma l'ex sindaco.

IL RECUPERO POSSIBILE

Si apre uno spiraglio sulla strada del recupero dello stabilimento termale ex Inps di Battaglia Terme, chiuso ormai dal 1995. Il progetto di legge numero 461 (Disposizioni in materia di rilancio e promozione delle terme del Veneto), presentato in sesta Commissione questa settimana dal consigliere regionale Massimiliano Barison (Veneti Uniti) ha come obiettivo quello di consentire agli stabilimenti termali in crisi di ricorrere ai fondi Inail per essere recuperati e rilanciati con finalità di assistenza sanitaria extraospedaliera.

«Senza dubbio una volta approvata la proposta di legge che ho illustrato in commissione, il recupero dello stabilimento di Battaglia Terme potrebbe rientrare tra questi interventi», spiega Barison. «Con la proposta all'esame in Regione, che si aggancia all'ultima finanziaria dello Stato, è previsto che l'Inail possa investire risorse proprie per il settore termale e alberghiero. Considerato che quello di Battaglia Terme è di proprietà Regionale per il 90 per cento e per il 10 per cento del Comune, potrebbe rientrare tra quelle strutture per le quali si intercettano queste nuove risorse».

Il recupero dello stabilimento termale ex Inps con finalità di assistenza sanitaria extraospedaliera, termale e alberghiera, è un''idea che trova il pieno consenso del sindaco Massimo Momolo e dei consiglieri comunali di minoranza. «Proprio per sensibilizzare la quinta Commissione sanità ho chiesto di organizzare una visita, insieme al sindaco, al fine di toccare con mano la situazione», aggiunge il consigliere regionale di Area Civica.

«L'obiettivo è restituire alle comunità un patrimonio inutilizzato che potrebbe attrarre nella nostra Regione nuovi investimenti per il sostegno dell'occupazione, del turismo e per il benessere sociale».

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