L'INTERVISTA / Il nuovo manager del Pedrocchi: "Così sarà il mio Caffè"

Il manager di Fede&deGroup ridisegna il locale e punta su alta qualità di cucina e pasticceria, nuovi orari e tanti eventi
MILANESI - CAFFE' PEDROCCHI MILANESI - CAFFE' PEDROCCHI
MILANESI - CAFFE' PEDROCCHI MILANESI - CAFFE' PEDROCCHI

PADOVA. Per la prima volta lunedì pomeriggio Marcello Forti, amministratore delegato di Fede&deGroup – la società che ha già ottenuto l’assegnazione provvisoria del Pedrocchi con un ribasso d’asta del 12.11% – è andato a sorseggiare un bel caffè alla menta nello storico stabilimento aperto nel 1831. Che volto avrà il “nuovo” Pedrocchi? Ne abbiamo parlato con il manager, marito della giornalista Francesca Senette, padre della piccola Alice e in attesa di un altro bimbo.

Dottor Forti, qual è stata la prima impressione all’interno del locale che la sua società dovrà gestire per i prossimi 15 anni?
«È un caffè unico al mondo. Per il mio lavoro vado in giro in tutta Europa, ma non ero mai stato in un locale così bello e suggestivo, dove si respira la storia del Lombardo-Veneto. Purtroppo ho già notato che il caffè non è caldo e accogliente come dovrebbe essere. Per la sua bellezza e la sua centralità dovrebbe rappresentare il punto di riferimento di tutto il Nordest. Per farlo tornare agli antichi splendori, ci sarà da lavorare».

Partiamo dalla caffetteria e dalla pasticceria. Come cambieranno questi due settori?
«Almeno per il momento, la tazzina di caffè al banco continuerà a costare un euro. Questo perché il Pedrocchi dovrà attrarre sempre più clienti. Per la pasticceria, che dovrà essere di alta qualità, ci stiamo già guardando intorno».

Come pensate di potenziare la ristorazione?
«Attualmente al Pedrocchi si può mangiare solo a pranzo. Quando comincerà la nostra gestione, ci si potrà sedere a tavola anche alla sera, quasi certamente fino a mezzanotte. Posso anticipare che stiamo prendendo i primi contatti con uno chef che ha già ricevuto un’onorificenza dalla guida Michelin. Le linee di ristorazione saranno due: una smart, con un buon rapporto qualità/prezzo; l’altra di gamma più alta, dove i clienti potranno avere un approccio anche all’antica cucina della Padova medievale e rinascimentale. Perciò abbiamo già deciso di riaprire il cosiddetto Pedrocchino, l’angolo del Pedrocchi che si affaccia sulla galleria interna».

Altre novità sul piano del food and beverage?
«Stiamo pensando di allestire una vera e propria enoteca, in cui troveranno spazio i grandi vini del Nordest: ci siamo incontrati anche con Giuseppe Trabucchi e con lui stiamo trattando uno spazio adeguato all’interno del locale per i suoi apprezzatissimi Amarone e Recioto della Valpolicella».

A Padova c’è una delle università più qualificate d’Europa. Come pensa di coinvolgere docenti e studenti?
«Come succedeva nell’Ottocento, gli universitari dovranno ridiventare i nostri clienti più fedeli. A loro faremo sempre degli sconti speciali. Stiamo già preparando una card per le loro colazioni. Anzi, cercheremo di coinvolgerli come collaboratori di sala e di cucina quando avremo bisogno di lavoratori a chiamata. Per il resto, quando i docenti e gli amministratori dell’ateneo ce lo chiederanno, organizzeremo al meglio gli eventi collegati ai loro convegni».

Eventi, quale sarà lo spazio che il Pedrocchi offrirà per potenziare questo settore?
«Più arte e più cultura. Con l’aiuto della nostra collaboratrice Alessandra Ferri e dell’assessore comunale di competenza, potenzieremo le mostre e gli spettacoli. Molto più spazio alla musica d’autore dal vivo e non solo al jazz. Nel periodo estivo organizzeremo molti eventi sulla terrazza verso piazza Cavour. Stiamo pure valutando la possibilità d’istituire un premio internazionale Pedrocchi per valorizzare l’immagine della bella Padova in Europa e nel mondo».

Come consigliato dal Comune, riassumerete gli attuali 14 dipendenti?
«Nessuno perderà il posto di lavoro che, per noi di F&de Group, è sacro. Al limite, se non ci sarà bisogno di qualcuno di loro all’interno del Pedrocchi, lo utilizzeremo nelle altre strutture del gruppo in zona».

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