L'invito di un barista di Saonara: "Qui è vietato bestemmiare"

Garbato invito della giovane titolare del “Piazzetta”a Saonara: i clienti si adeguano volentieri. "Chi scivola poi chiede scusa"
BELLUCO CARTELLO BAR LA PIAZZETTA SAONARA
BELLUCO CARTELLO BAR LA PIAZZETTA SAONARA

SAONARA. Bestemmie al bando al bar “La Piazzetta” di piazza Borgato, a pochi metri dal Municipio di Saonara: “Per piacere non si bestemmia” chiede con cortesia, ma anche con fermezza, un grande cartello affisso da qualche giorno alla porta d’ingresso del locale. Il tutto corredato dal disegno di una sorta di segnale di divieto, che sbarra la parola “bestemmia”. L’idea è di Iole Bodo, la giovane titolare che assieme al socio Giorgio Dazzo ha rilevato lo scorso autunno il centralissimo bar. Infastidita dall’intercalare blasfemo di taluni avventori, soprattutto giovani, Iole ha deciso di invitare tutti alla moderazione in maniera cortese ma inequivocabile.

L’avviso scritto a caratteri cubitali ricorda la celebre esortazione “La persona civile non bestemmia”, frase che sino alla fine degli anni Settanta era possibile leggere in buona parte dei negozi e anche bordo degli autobus, vergata a lettere blu su inconfondibili targhe di metallo smaltato. Un richiamo alla correttezza del linguaggio purtroppo con gli anni passato di moda, in nome di un distorto senso della libertà di espressione. «Mi sono accorta che parecchi giovani, soprattutto fra quelli che la sera si fermano a prendere l’aperitivo ai tavolini all’aperto, davvero esageravano con le bestemmie» racconta Iole Bodo «Sono bravi ragazzi, onesti e gran lavoratori, ma talvolta non si rendono conto che queste espressioni possono disturbare e offendere molte persone; senza contare che spesso qui davanti al bar passano o giocano i bambini. Così ho deciso di esporre il cartello. Intendiamoci: io non sto colpevolizzando la mia clientela, chiedo solo un po’ di senso della misura».

I clienti sulle prime hanno accolto la novità con stupore e anche un po’ d’ironia; ma adesso, stando a ciò che racconta Iole, cominciano ad accettare la nuova regola. «Chi “scivola” sovente chiede scusa, e molti si trattengono» conclude la giovane signora «Tra i tavolini il linguaggio è già cambiato in meglio. Sono contenta di aver preso questa decisione».

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