Liste respinte a Vigonza stamani scade l’ultimatum

VIGONZA. Bomba sulle elezioni, 9 liste su 15 sono state respinte sabato pomeriggio dalla Prefettura, dal Giudice e dalla Commissione elettorale perché è stato usato un vecchio modulo di accettazione della candidatura a consigliere comunale che non contempla l’aggiornamento introdotto dalla Legge Severino incandidabilità e incompatibilità. Il modulo non aggiornato è stato preso in Comune; si sono salvate le liste che hanno usato quello dispensato dai partiti di riferimento. Di conseguenza è saltato il sorteggio per la collocazione delle liste.
Sono in tutto137 sui 229 totali i consiglieri “richiamati” già sabato sera dai presentatori di lista, che hanno lavorato fino a notte per riprendere ieri mattina. Le ultime firme vengono raccolte stamattina poiché alcuni candidati consiglieri erano andati via nel week end, uno addirittura all’estero. La Prefettura ha infatti concesso il rinvio della presentazione, ma solo di poche ore. Se alle 11 di oggi non saranno depositate le liste rettificate, non ci sarà possibilità di recupero.
Ma se per qualche cavillo non venisse accolta l’integrazione le elezioni saranno falsate poiché potranno concorrere solo 4 candidati su 5 e con liste risicate. Sono incorse nell’incresciosa situazione le due liste di Sandro Benato, due su tre di Damiano Gottardello (non la Lega Nord), tre su cinque di Cesare Paggiaro (salve il Partito Democratico e Fare), due su quattro di Innocente Stefano Marangon (Vigonza Viva, Insieme con Tacchetto). Salva anche quella del M5S che ha usato la precompilata.
Il putiferio si è scatenato alle 16 di sabato. Alla comunicazione della Prefettura in municipio è arrivato il sindaco Nunzio Tacchetto, trafelato e in tuta. Qualcuno racconta delle urla del primo cittadino, che avrebbe chiamato subito il magistrato ricevendo la conferma della decisione di non accogliere le 9 liste redatte sul modulo sbagliato. Sbigottiti e irritati i candidati sindaco interessati. «Sono cose che possono succedere, bisogna essere pronti a porre rimedio» fa sapere Marangon. Critico Paggiaro: «Sono stati adoperati due modelli diversi per l’accettazione della candidatura dei singoli consiglieri di cui uno è stato considerato dalla Prefettura non conforme. Però le firme vanno rifatte e diventano una riconferma delle precedenti. Io su questa polemica sono prudente, per me è solo un’interpretazione, dico semplicemente che i moduli pervenuti dalle segreterie di partito sono corretti mentre quelli forniti dall’ufficio comunale hanno bisogno, secondo la Prefettura e il Magistrato che li ha sempre accettati, di una rettifica per avere un’omogeneità degli stampati».
«Non mi spiego questa situazione, può succedere che una lista sbagli ma tre quarti no. Forza Italia ha addirittura usato i moduli del Comune perché si pensava che fossero più giusti. Ci hanno detto che la modifica era ininfluente» commenta Gottardello. «È una questione di lana caprina, i vecchi modelli fanno riferimento al 2000 mentre nel frattempo è stato emanato un altro decreto» afferma Benato, «al Magistrato quelli non vanno bene. Io do la colpa alla burocrazia, alla fine è un decreto che si va ad aggiungere a un altro decreto».
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