Lite con Capizzi, Artibani assolto

Nessun abuso d’ufficio. Il professor Walter Artibani è stato assolto dal collegio giudicante presieduto dal giudice Alessandro Apostoli Cappello, perchè il fatto non sussiste. A dare il via al procedimento l’esposto presentato il 4 agosto del 2008 dal dottor Alfio Capizzi, dirigente medico che lavorava nella Clinica urologica, ex consigliere di quartiere del Pdl, poi passato all’Udc e ora nella segreteria del Pd. Dal 2007 al 2008, a suo dire, era stato relegato all’attività ambulatoriale, mettendo piede in sala operatoria appena nove volte e sempre nella veste di secondo operatore. Il motivo? Avrebbe fatto parte della “vecchia guardia” come i colleghi Tommaso Prayer Galetti e Antonio Cisternino, “colpevoli” di aver presentato la candidatura a un posto di professore di seconda fascia destinato a un allievo di Artibani. L’assoluzione era stata chiesta anche dal pm Vartan Giacomelli, che aveva parlato in aula di «prove contraddittorie e che era acclarato che Capizzi fosse stato emarginato in sala operatoria, ma non è provato che sia opera del direttore». Anche il tribunale ha deciso che Artibani non ha colpe. Per l’accusa il primario urologo, ora in servizio a Verona, non faceva operare Capizzi, perchè aveva paura del sangue.
«Durante il processo è emersa tutta l'inconsistenza della accuse a mio carico» sottolinea Artibani, che era difeso dall’avvocato Emanuele Fragasso junior «così come è stata riconosciuta la correttezza del mio comportamento. Il dottor Capizzi aveva una precedente esperienza settennale esclusivamente in Urologia pediatrica, una specifica sotto-specializzazione della Urologia, con patologie ed interventi totalmente diversi dall’Urologia dell’adulto. Un conto infatti è operare un neonato, lattante o bambino con patologia malformativa, altra cosa è operare un paziente di più di 65 anni con patologia tumorale. D’altra parte, la sua decantata grande esperienza chirurgica consisteva in realtà in soli 137 operazioni di piccola e media chirurgia urologica pediatrica eseguiti nell'arco di sette anni. E già durante detto periodo il dottor Capizzi aveva manifestato comportamenti caratterizzati da fragilità. Ad esempio, una strumentista ha testimoniato in sede processuale l’abbandono da parte di Capizzi del tavolo operatorio durante un intervento di media chirurgia nel bambino».
Alfio Capizzi aveva chiesto un risarcimento di 5 milioni di euro ad Artibani.
«Amo rispettare le sentenze» ribatte Capizzi «e quindi sono soddisfatto per questo pronunciamento. Sono un aziendalista e ho presentato quell’esposto in procura su richiesta dell’azienda, non ho mai denunciato nessuno. Di materiale ce n’era parecchio visto che un Gup ha deciso di far svolgere questo processo. È finita così e sono contento per l’Azienda ospedaliera e per i cittadini che usufruiscono dei suoi servizi».
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