Lo scambio di borraccia tra Coppi e Bartali è diventato un murale

PIOMBINO DESE
Sono trascorsi 69 anni da quel 6 luglio del 1952, giorno dell’undicesima tappa del Tour, entrato nella storia del ciclismo grazie ad una foto che ritrae Fausto Coppi e Gino Bartali passarsi una bottiglia d’acqua. Una foto talmente iconica che Elvio De Grandis, 58 anni, appassionato di ciclismo e titolare di “Cicli De Grandis”, l’ha voluta dipinta sul muro del suo negozio in via Roma. «Sono stati amici di mio fratello, specializzati in murales, a realizzarlo qualche tempo fa, inserendo la frase “È un gesto che resta nel tempo”», spiega De Grandis. In questi giorni, nel 69° anniversario, in tanti, passando lungo via Roma, ripensano al significato di quella foto e di quell’attimo. Chi passa la borraccia a chi? è ancora l’interrogativo non risolto di quello sforzo di fatica, durante le durissime salite verso il Col du Galibier ed il Col du Télégraphe, nel corso della tappa Le Bourg-d’Oisans-Sestrières. «Nel ciclismo c’è solidarietà tra corridori, in quel caso Coppi e Bartali si aiutano in un momento di difficoltà e io ho voluto ricordarlo nel mio negozio per riassumere le peculiarità del ciclismo», spiega De Grandis che vent’anni fa cambiò lavoro dedicandosi alla riparazione e vendita di biciclette, facendo della sua passione, la sua professione. Il ciclismo, da sempre, nonostante le tecnologie e le biciclette sempre più performanti, è sacrificio, sudore e forza di volontà. Ed una borraccia scambiata in corsa. —
Francesco Zuanon
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