Lo stadio Tombolato ormai non basta più. Giordani: «Porte aperte all’Euganeo»

CITTADELLA. Che salga o meno in Serie A, il Cittadella si troverà nei prossimi giorni ad affrontare un problema sempre più ineludibile, quello dello stadio Tombolato. Stadio che va ampliato per favorire una maggiore capienza sia in caso di salto di categoria che di permanenza fra i cadetti. Oggi come oggi, infatti, i 7.623 posti a sedere che rappresentano il limite di presenze non sarebbero sufficienti ad ospitare un pubblico più numeroso, essendo previste dalla Federcalcio e dalla Lega deroghe per strutture solo dai 10. 000 spettatori in su. Ovviamente bocche cucite, per scaramanzia, sugli sviluppi che prenderebbe la questione a partire da lunedì, ma ragionevolmente, se la squadra di Venturato venisse promossa, una soluzione si porrebbe immediata: il trasloco all’Euganeo di Padova per disputare le partite della stagione 2019/20. Presente alla finale d’andata con il Verona, il sindaco del capoluogo, Sergio Giordani, si è detto disponibile a concedere lo stadio ai Gabrielli: «Porte aperte, mi sembra ovvio, pensando solo all’indotto per la città che la presenza di un Cittadella in A comporterebbe».. vicenza no
Da escludere, invece, la soluzione “Menti” di Vicenza, perché l’Arzignano Valchiampo, fresco di salto dalla Serie D ai professionisti, ha chiesto proprio ai “cugini” biancorossi di usufruire del loro impianto, in alternanza una settimana sì e una no, per gli incontri di Serie C, e dunque sarebbe impegnato tutti i weekend.
confronto
Ma torniamo al Tombolato e ai lavori previsti per allargarlo. Il sindaco della Città murata, Luca Pierobon, ha già fatto sapere ai dirigenti granata che, dopo averne parlato qualche mese fa, è pronto a tornare a sedersi ad un tavolo per proseguire il confronto sul progetto allo studio e definirne tempi e modi di realizzazione. L’idea è di completare la struttura per salire, appunto, a quota 10 mila spettatori, con possibilità di valutare un eventuale, ulteriore allargamento.
VIA LA PISTA
Ma che cosa prevederebbe l’ipotesi al vaglio degli amministratori pubblici e del club, vista la proficua collaborazione lara pubblico e privato? La pista di atletica che separa attualmente le tribune dal terreno di gioco verrebbe rimossa e trasferita vicino al centro commerciale appena aperto, lungo la circonvallazione. La tribuna Ovest verrebbe smantellata per lasciare spazio ad una nuova da erigere, simile a quella Est, con spostamento del campo verso gli spalti. In più verrebbe realizzata la curva Sud, ora inesistente. L’unica dichiarazione carpita al primo cittadino in queste ore in cui tutti sono abbottonatissimi è questa: «Un intervento così non lo porti a termine in tre mesi, ne servono di più». La burocrazia, come sempre, dilata i tempi, per cui ecco che il Citta, se fosse in A, dovrebbe spostarsi 25 chilometri più a sud, a Padova. Viceversa, se rimanesse tra i cadetti, si potrebbe aprire il cantiere senza interferire con le partite, un po’ com’è successo altrove, ad Ascoli per esempio.
DAI 5 MILIONI IN SU
Quanti soldi di spesa comporterebbe rimettere mano al Tombolato? Una cifra precisa non è ancora stata indicata, ma si andrebbe quasi certamente sopra i 5 milioni di euro, con forbice allargata fino a 7. L’accelerazione del percorso di completamento dell’impianto è stata imposta proprio dai risultati ottenuti da Iori & C. , che hanno mutato il quadro d’insieme in cui si muove la società. Insomma, massima unità d’intenti per arrivare all’obiettivo, vale a dire uno stadio completato entro la metà del 2020. —
Stefano Edel
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