L’odore che appesta i quartieri è provocato dalle ditte di biogas

L’Osmotech certifica: sono Tosetto e Gomiero le cause del persistere della puzza  Depositato lo studio spetta alla conferenza di servizi in Regione decidere i rimedi
BELLUCO-FOTOPIRAN-LIMENA-AZ.AGRICOLA TOSETTO BIOGAS
BELLUCO-FOTOPIRAN-LIMENA-AZ.AGRICOLA TOSETTO BIOGAS



È ufficiale: i due impianti di biogas sono i responsabili dell’aria maleodorante che infastidisce i residenti di alcuni quartieri di Limena. La certezza arriva dall’articolato studio che il Comune ha affidato alla ditta Osmotech di Pavia, certificata ad elaborare analisi di questo tipo, tra l’altro le prime svolte in Veneto con questa particolare metodologia adottata. La parola adesso passa alla Regione Veneto, cui spetta la regolamentazione degli impianti di biogas, per stabilire dei parametri o delle imposizioni di mitigazione degli odori alle due aziende. La decisione sarà assunta alla conferenza di servizi, che la Regione è intenzionata a convocare quanto prima.

L’ANALISI

La Osmotech ha incaricato un team composto da 12 rilevatori addestrati, non residenti, con il compito di annusare l’aria nei pressi dei due impianti (l’incarico riguardava esclusivamente il monitoraggio delle due aziende produttrici di biogas). Tra il 15 gennaio e il 31 luglio di quest’anno sono state svolte complessivamente 728 rilevazioni, con un’uscita ogni due giorni, compresi i festivi e le ore notturne. I dati sono stati elaborati in base alle condizioni meteo ricavate da una centralina installata sul tetto del distretto sanitario.

I RISULTATI

I rilevatori hanno individuato cinque diverse matrici di odore: allevamento-letame, insilato, digestato, biogas, pollina (quest’ultima utilizzata solo da un impianto), dimostrando la correlazione tra le immissioni odorigene e l’attività dei due impianti di biogas. L’azienda Tosetto, posta a nord, ha una ricaduta olfattiva sul quartiere Arcobaleno e sul primo tratto via Ceresara. Gli odori emanati dall’azienda Gomiero, situata ad ovest, ricadono nell’area agricola posta tra via Braghetta, la tangenziale e via Sabbadin. Nella prima azienda gli odori sono causati principalmente dal digestato (il concime risultato dal processo di produzione del biogas) e dall’insilato (il materiale vegetale inserito nell’impianto per produrre biogas); nella seconda dipendono dall’insilato e dal letame.

LE REAZIONI

Le consigliere comunali Natascia Marzoli e Nadia Celeghin lamentano che i primi ad aver avuto nozione degli esiti dell’analisi (costata 32 mila euro) non sono stati i cittadini, bensì le aziende. «La Osmotech ha considerato la soglia di tollerabilità come superata» sostengono, «pertanto i limenesi hanno dovuto sopportare per anni ciò che i rilievi hanno giudicato intollerabile. Quanto dovranno aspettare ancora perché questi risultati si trasformino in azioni concrete? » Replica l’assessore all’Ambiente, Maurizio Martinello: «I dati sono stati presentati all’amministrazione e ai portatori di interesse: Regione, Arpav, Legambiente, comitato di cittadini Diritto di respirare. Ora la conferenza di servizi in Regione stabilirà come intervenire». —

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova