Lozzo Atestino infestata seguita a distanza da Este

 
LOZZO ATESTINO.
Lozzo Atestino regno delle mosche. E' questo uno dei risultati del FlyProject, il progetto finalizzato al monitoraggio della presenza della mosca domestica nel territorio della Bassa Padovana.
 L'iniziativa, che ha durata triennale, ha già compiuto un anno di vita, ma sin dai mesi iniziali sono emersi i primi importanti dati. L'abbondanza di insetti a Lozzo Atestino è uno dei risultati più evidenti. FlyProject ha anche fortunatamente rivelato che il gran numero di mosche nel territorio non comporta trasmissioni di patogeni. Insomma tanti fastidi ma questi insetti non sono portatori di malattie trasmissibili all'uomo.  
L'indagine.
E' stata attuata dal dipartimento di Prevenzione dell'Usl 17, in collaborazione con l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, l'Entostudio Srl di Brugine, l'Università degli studi di Padova e l'Arpav. Sono stati monitorati i Comuni di Lozzo Atestino, Ospedaletto Euganeo, Este, Carceri e Ponso. Il territorio interessato è stato diviso in 53 griglie di circa un chilometro e mezzo di lato: all'interno di ciascuna griglia sono stati posizionati dei pannelli con colla, capaci di attirare e catturare gli insetti, in particolare le mosche (nella foto a sinistra un dettaglio, a destra invece una postazione), che vengono sostituiti ogni 10 giorni.  
I risultati.
Lozzo Atesino è risultato il Comune con la maggiore abbondanza di mosche. Il numero medio di insetti (ossia il totale degli esemplari catturati per il numero di celle collocate nel territorio comunale) si assesta su 910,1. Segue a larga distanza Este con 540,9, Ospedaletto Euganeo con 462, Vighizzolo d'Este con 316,2, Carceri con 247,4 e infine Ponso con 201,3. I picchi per località attribuiscono sempre a Lozzo le prime due posizioni, ossia in via Vela (record assoluto con 298 mosche di media nel periodo preso in esame) e in via Canaletto. Seguono via Lenguora a Carceri, via Giarre ad Ospedaletto Euganeo e via Roneghetto ancora a Lozzo. Sono queste le cinque vie che hanno una media oltre le cento mosche catturate. Incide notevolmente la presenza di allevamenti: in via Canaletto hanno sede le Fattorie Menesello, in via Lenguora l'azienda agricola Barbetta. La cifra record di via Vela è invece da attribuirsi all'interramento eccessivo di pollina in un campo che si trova in quella zona.  
Altri dati.
Il periodo dell'anno più critico inizia ad agosto e termina solo alla fine di ottobre. I fattori che determinano tale andamento potranno essere meglio chiariti in futuro, quando si potranno confrontare diverse stagioni di campionamento. Le specie di mosche più rappresentate sono la Musca, la Sarcophaga (il cui bigattino è usatissimo nella pesca sportiva), la Lucilia (è la mosca dalla livrea verde o blu metallico) e la Fannia. In tutte le mosche catturate non c'è traccia di Listeria e Salmonella, due dei più importanti patogeni legati agli alimenti.  
Il commento.
«Al termine del progetto potremo probabilmente definire un numero medio di mosche con il quale è possibile convivere senza particolari fastidi - commenta Antonio Ferro, direttore del dipartimento - anche se la cifra è molto soggettiva». Una media indicativa di tolleranza potrebbe assestarsi intorno alle 70-80 mosche catturate. «L'importante era scongiurare la presenza di patogeni in questi insetti - continua il medico - In ogni caso, anche dai campionamenti di maggio e giugno, la presenza di mosche nella Bassa Padovana è in netta discesa. La questione è stata maggiormente sollevata dai residenti, le autorità hanno emanato provvedimenti e sanzioni, e da parte nostra il controllo è stato più intenso. Chi era abituato a pratiche poco consone, che favorivano il proliferare di mosche, è stato molto più attento e limitato rispetto al passato».  

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