«L’Usl nega la carrozzina a mamma, è malata di Sla»

PADOVA. Una carrozzina polifunzionale è stata negata ad una cinquantaseienne malata di Sla perché a casa aveva già un letto mobile.
Le figlie di Giovanna. La denuncia arriva da Stefania e Giorgia Cacace, entrambe figlie di Giovanna Celadin colpita da due anni da Sclerosi laterale amiotrofica. Da febbraio le condizioni della signora sono peggiorate radicalmente costringendola a letto gran parte del tempo. La donna infatti non è più in grado di muoversi autonomamente e ha costante bisogno di assistenza. Per questo motivo, a marzo, le figlie hanno pensato di richiedere all’azienda sanitaria di residenza un seggiolone polifunzionale utile a trasportare la mamma fuori casa.
Abbiamo i preventivi. «Ci siamo rivolti al fisiatra che, come di regola, ci ha fatto tre preventivi», spiega Stefania, «il passeggino in questione ha un costo di 1.800 euro circa, può contenere il macchinario per la ventilazione assistita e rappresenta l’unico modo per far muovere un po’ mia madre. Con queste belle giornate le farebbe bene uscire per una passeggiata, per respirare aria fresca e vedere la luce. Purtroppo non coordina più i movimenti e per alzarla dal letto bisogna sorreggerla a forza. Ecco perché questa carrozzina fa la differenza».
Ufficio protesi. La domanda però è stata inaspettatamente respinta dall'Ufficio protesi e ausili per invalidi dell’Usl 16. «All’inizio sembrava che dovessero consegnarci il passeggino in poco tempo, poi è tutto sfumato», aggiunge Stefania, «ci hanno detto che esiste un decreto ministeriale che non dà il diritto al seggiolone polifunzionale se si ha già avuto in convenzione un letto articolato. Insomma, tutto si riduce ad una questione di sforamento di budget. Mia madre ha lavorato come addetta alle pulizie, ha sempre pagato le tasse e questo è il trattamento che le è riservato da malata. Ciò che ci è accaduto è ingiusto e poco rispettoso».
Sostegno di amici. Stefania ha espresso il suo sdegno anche sul suo profilo Facebook, dove ha ricevuto sostegno da amici, colleghi, altri malati di Sla e familiari. Qualcuno si è offerto di avviare una raccolta fondi per aiutare le sorelle ad acquistare la carrozzina speciale.
L'aspettativa. «Ora sono in aspettativa da lavoro per stare accanto a mia madre e assisterla», dice Stefania, «in ogni caso la nostra famiglia non ha la disponibilità economica sufficiente per comprare il passeggino basculante. Sosteniamo già tante spese tra l’acquisto di farmaci e di tutto ciò che è necessario per garantire una buona qualità di vita a mia madre. Mamma ormai non riesce nemmeno a parlare, stiamo vivendo una condizione difficile a causa dell'aggravarsi della malattia. Ci mancava solo questa difficoltà in più. Mia madre non deve essere condannata a stare a letto fino alla morte». (e.f.)
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