Macchina tappa-buche, è boom Più di venti chiamate al giorno

Il settore Manutenzioni investito di telefonate dei cittadini: ieri gli interventi a Torre e Ponte di Brenta Oggi tocca a un altro quartiere. E per svolgere il lavoro sono stati ingaggiati dieci disoccupati
Di Elvira Scigliano
BARSOTTI - PRESENTAZIONE ARMADILLO
BARSOTTI - PRESENTAZIONE ARMADILLO

Da quando è stato lanciato l’Armadillo, la macchina tappa-buche, il settore Manutenzioni stradali è stato investito da più di 150 telefonate in una settimana. Cittadini che chiamano per segnalare strade e marciapiedi bisognosi di intervento. La macchina impastatrice (utilizzata in città per la prima volta in Europa) ricicla i ciottoli di asfalto e i resti del bitume e, grazie ad un elemento chimico, VR22 (un polimero), rigenera lo stesso materiale recuperato permettendo la posa dell’asfalto a freddo. Non è necessario trasportare Armadillo in strada, lavora nei magazzini del Comune per produrre l’asfalto da utilizzare.

Quello che cambia, snellendo e semplificando gli interventi, è che non è più necessario per gli operai del Comune muoversi con il camion che trasportava il bitume caldo, è sufficiente impegnare un furgoncino che contiene il bitume freddo lavorato con il polimero. Grazie al nuovo sistema, le manutenzioni stradali procedono a tamburo battente, con la tabella di marcia che prevede un quartiere al giorno.

Ieri mattina la squadra del Comune era a Ponte di Brenta e a Torre. Per l’occasione ha partecipato anche il sindaco reggente Ivo Rossi.

Vista la straordinarietà dell’intervento, l’amministrazione ha messo a disposizione dei cittadini un numero di telefono e un’e-mail per le segnalazioni: 049.8204100 o pim.padova@comune.it (pim sta per pronto intervento manutenzioni). Oggi la squadra di pronto intervento sarà al Portello. «Armadillo ci è costato 7 mila euro ma sta migliorando vistosamente le nostre prestazioni come settore delle manutenzioni», riferisce Micalizzi.

Che prosegue: «Vantiamo infatti una doppia resa: da una parte asfaltiamo con un camioncino poco impattante e non abbiamo bisogno del camion che porta l’asfalto caldo e che, ovviamente, può creare disagi al traffico cittadino. Dall’altra parte, con questo sistema, possiamo utilizzare manodopera non specializzata e quindi posiamo chiamare i lavoratori socialmente utili. Abbiamo già formato una prima squadra con la cooperativa Primavera, si tratta di disoccupati, ex lavoratori over cinquanta e, in generale, categorie che rientrano nei “buoni lavori”. La squadra è formata da 10 persone, un caposquadra della cooperativa e un tecnico del Comune che supervisiona i lavori. Prima, invece, gli operai che intervenivano dovevano essere tutti altamente specializzati. La doppia resa dunque è data dal fatto che la semplicità della macchina e il bitume usato già a freddo ci permettono di non mettere sul campo una professionalità rigorosa, se non quella della supervisione. Armadillo, sperimentato in Trentino sta rivoluzionando gli interventi sulle buche cittadine e sui marciapiedi, ovvero sulle superfici contenute della città».

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