Maggia: «Serve una rappresentanza unica»
ABANO TERME. «Riunirsi in una sorta di conclave in un capannone e non uscire fino a quando non si sarà trovata una linea unitaria tra tutti gli albergatori».
La proposta, espressa addirittura quattro anni fa, è di Marco Maggia, titolare dell’Hotel Ermitage Bel Air di Monteortone. «Sono stato il primo ad uscire sia dal Consorzio di promozione turistica che dall’Assoalbergatori, una scelta maturata quattro anni fa», racconta Maggia. «La categoria ha bisogno di una rappresentanza unica. Abbiamo in questi anni perso delle opportunità, perché per esempio, con due consorzi e due associazioni, l’assessore alla Sanità non sapeva chi contattare per i progetti. Ci sono dei campi in cui non si può non avere una linea comune e sto parlando del fango e dell’acqua, che sono il cuore del nostro prodotto. Invece ci sono due visioni diverse di tutto questo. La Regione e il Comune in una situazione di questo tipo non sanno poi a chi dare i fondi. O non li danno proprio o li devono dividere, a discapito quindi dei grandi progetti che si potrebbero realizzare con un fondo unico comune».
«Personalmente sono uscito da tutte le associazioni quando ho visto che il Centro Studi ha cercato di promuovere il fango colorato, una sorta di doping rispetto all’originale», aggiunge il titolare dell’Ermitage. «Avevo capito che si stava perdendo il senso del nostro prodotto. Serve poi da parte del Consorzio un’azione di marketing legato alla prevenzione e non al benessere. La comunicazione, la pubblicità e i contratti possono essere diversi, ma al centro ci deve essere una casa comune, che purtroppo oggi non c’è». (f.fr.)
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova