Malata di Parkinson muore tre mesi dopo la traversata a nuoto del Canale di Sicilia

RUBANO. Dopo nemmeno tre mesi da una coraggiosa impresa sportiva, l’attraversata dello Stretto di Messina a nuoto, Marisa Sivo se ne è andata: un’impresa, per lei, quell’attraversata lo scorso 29 luglio, affetta com’era, da dieci dei suoi 63 anni, dal morbo di Parkinson, che ha affrontato in ogni modo possibile, tenendosi sempre in movimento e in attività.
L’annuncio della sua scomparsa si è diffuso domenica e tanti, tantissimi sono i messaggi di affetto e cordoglio da parte di chi l’aveva conosciuta, amata, frequentata; da chi da lei, condividendo la malattia, aveva avuto una parola di conforto e incoraggiamento, e anche da chi, pur senza conoscerla, l’ammirava per il suo grande coraggio e la sua forza e leggeva ogni mattina i suoi post su Facebook pieni di positività.
«Marisa ci ha salutato. Improvvisamente. Per sempre» il messaggio del sindaco di Rubano, Sabrina Doni. «Lei che ogni mattina, presto, ci dava il buongiorno salutando la vita. Quella vita che l’aveva costretta ad affrontare la malattia, il Parkinson, e lo aveva fatto con forza, convinzione, tenacia, fino a compiere l’impresa dell’attraversamento a nuoto dello Stretto di Messina. Un traguardo sofferto, sempre incoraggiata dal marito. Ecco, la ricorderò così, sorridente e amante della vita; di persona ci eravamo finalmente conosciute solo domenica scorsa, a Sarmeola, e i nostri occhi si erano osservati con simpatia e stima reciproca. Ciao Marisa, nuota anche lassù».
Marisa Sivo cinque anni fa era stata promossa a responsabile dei rapporti con l’utenza all’Inps di Padova, dove aveva lavorato fino a giovedì scorso.
Dieci anni fa un tremore alla gamba aveva avuto una diagnosi terribile quanto inaspettata: Parkinson. Una malattia che Marisa ha affrontato con tenacia, sempre in attività. Sei anni fa si era inventata una terapia “fai da te” infilando perline per realizzare dei braccialetti.
Continuava a cantare nella corale San Fidenzio e si era data poi al nuoto e alla bicicletta da corsa.
«Ho ripreso a nuotare e ho provato l’ebrezza della corsa in bici a Monza» scriveva recentemente sul suo profilo Facebook. «Ora sembro un’altra, più forte, determinata e sempre sorridente. Uso la bici tutti i giorni un’oretta e poi il nuoto una volta la settimana».

Questa la sua ricetta, che l’aveva portata il 29 luglio a compiere la traversata a nuoto dello Stretto di Messina, un braccio di mare largo tre chilometri e mezzo, che separa la siciliana Capo Peloro dalla calabrese Cannitello. «Forse senza Park sarei stata meglio, ma tutte le opportunità che ho ora di sicuro non le avrei. Sorridete alla vita e la vita vi sorriderà» tra le sue ultime parole.
Marisa Sivo lascia il marito Luciano Pieretti, che le è sempre stato accanto, e i figli Elena a e Nicola e gli amatissimi nipoti: il funerale sarà celebrato domani alle 15. 30 nella chiesa di Sarmeola, preceduto martedì alle 20 dalla recita del rosario. —
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