Malore in montagna, muore Ballan

CAMPOSAMPIERO. La morte di Roberto Ballan lascia attonita la città: partito ieri in mattinata per affrontare la ferrata "Vandelli" sul gruppo del Sorapiss, sopra Cortina, Roberto Ballan 52 anni, assicuratore, colonna storica del Campetra e presidente della polisportiva, è stato stroncato da un malore verso le 16.30 mentre percorreva il tratto finale insieme al compagno di ferrata, M.C., avvocato di Padova e suo cliente. Secondo le testimonianze, mancavano ormai solo una decina di metri all'ultimo tratto in discesa prima di rientrare al rifugio Vandelli, dove lo attendeva la sorella Maria, da affrontare con le corde di accompagnamento. Ma Ballan si è sentito male, non riuscendo più a proseguire e, dopo aver chiesto dell'acqua, si è accasciato a terra. È stato immediatamente soccorso dall'amico e da un escursionista tedesco, che ha allertato i carabinieri e il rifugio Vandelli, da dove sono partiti una guida alpina e un medico per prestare i primi aiuti, raggiungendo l’assicuratore in circa 30 minuti. Da Pieve di Cadore nel frattempo si alzava l'elicottero del Suem, ma tutti i tentativi di soccorso si sono rivelati vani. Ottenuto poi il nulla osta dalla magistratura, la salma di Roberto Ballan è stata recuperata con un verricello e trasportata in elicottero al passo Tre Croci, per essere poi trasferita nell'obitorio dell'ospedale di Cortina d'Ampezzo. La giornata non era particolarmente calda e il percorso scelto nella media difficoltà, quindi la tragedia non appare determinata né dall’afa né da uno sforzo eccessivo. La notizia giunta in serata a Camposampiero ha stravolto tutti coloro che lo conoscevano. Sposato con Sabrina, un figlio e una figlia in tenera età, agente generale alla Fondiaria Sai di Treviso, Roberto Ballan abitava in via Straelle, vicino alla casa e all'azienda di famiglia ed era conosciutissimo in città. Per anni capitano del Campetra, dopo aver abbandonato il calcio si era dedicato al tennis ed era iscritto come socio al Cai di Camposampiero. Le uscite in montagna erano una consuetudine di gioventù, ancora coltivata sia pure con minor frequenza. Di famiglia molto numerosa, Ballan lascia la mamma Ottilia e i fratelli Francesco, Paolo, Luisa, Valeria, Fernanda, Maria e Andreina. Dieci anni fa era scomparso a 49 anni, colpito da malattia, il fratello Gianni. Dopo la morte del padre, l'azienda agricola di famiglia, che ha sede in via Straelle, è stata rilevata dal fratello Paolo. Solo pochi giorni fa, nei locali del Tezzon, Ballan aveva dato inizio alla stagione agonistica del Campetra trasmettendo grande entusiasmo ai giocatori e al nuovo allenatore. Per tutti nell'ambiente del calcio ma non solo Roberto era ancora "Bobo", come veniva chiamato quando da centrocampo dirigeva la squadra. E al Campetra lo scorso anno aveva voluto tornare attivamente, impegnandosi in prima persona come presidente dopo l'addio di Gastone Stocco. Socio del Lions Club, Ballan non mancava mai agli appuntamenti importanti di Camposampiero, ma era soprattutto allo sport che era rimasto legato. Montagna, calcio e tennis (con la partita settimanale) erano le sue passioni. Ieri, la decisione di salire in quota per una ferrata «come tante di quelle che abbiamo fatto in questi anni» ricordava ieri distrutto l'amico Andrea Gherlenda, che avrebbe dovuto partecipare all'uscita sopra Cortina, poi per lui saltata. «È incredibile» il commento più diffuso ieri sera in centro anche da parte del sindaco Domenico Zanon, che ha ricevuto la terribile notizia in municipio. «Pochi giorni fa ci siamo trovati a iniziare la nuova stagione del Campetra... È una tragedia enorme, penso in questo momento con affetto ai figli e alla famiglia». Esaurite le formalità si attende ora il ritorno a Camposampiero della salma di Roberto Ballan, che alla città ha dato tanto in varie forme e che in città tornerà per sempre.
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