Mamma di tre bambini muore nel sonno a 37 anni

PONSO. Si è spenta nel sonno, a soli 37 anni, stroncata da un malore, probabilmente da un infarto.
La comunità della Megliadina piange Chiara Grillo, assistente sociale che da quasi dieci anni lavorava in questo territorio.
Moglie e madre, prima ancora che lavoratrice, la donna è stata trovata priva di vita nel proprio letto. Chiara Grillo viveva con la sua famiglia in via Abano a Rovigo, nel cuore di San Bortolo. Lascia il marito Davide Bettero, 41 anni, dirigente della Porsche, e tre figli, tutti ancora in tenera età. E’ stata proprio il marito, domenica mattina, a trovarla priva di vita nel suo letto. Erano le 8.30 quando i sanitari del Suem di Rovigo sono arrivati in via Abano, senza tuttavia poter far nulla: la trentasettenne era morta da tempo.
«E’ una notizia terribile. Chiara non stava male. In questi giorni soffriva di una forma d’influenza stagionale, ma una cosa normale, che aveva colpito anche i suoi familiari. Non credo possa essere collegata con la sua morte» spiega Alba Rosito, consigliere comunale ed ex assessore a Rovigo e zia della donna «Saranno i medici a dover trovare riscontro diagnostico alle cause della morte».
La giovane madre lavorava sin dal 2008 nella Bassa Padovana: era stata assunta in Unione Megliadina come assistente sociale e dal 31 dicembre scorso era passata sotto le dipendenze del Comune di Ponso, uscito dall’Unione. «La morte di Chiara ci lascia letteralmente sgomenti» è il pensiero di Daniela Bordin, presidente dell’Unione Megliadina «Sia per come la tragedia si è compiuta e per il dolore che ora è costretta a vivere la sua famiglia, e i suoi figli in particolare, sia per la grande stima che qui avevamo di lei».
Continua la Bordin: «Era una donna che dava l’idea della salute e della serenità. E professionalmente era impeccabile: si occupava in particolare di minori, settore in cui emergeva tutta la sua sensibilità di madre. Noi amministratori e tutti i dipendenti che hanno lavorato con lei siamo increduli e addolorati».
I genitori della sfortunata assistente sociale, che in gioventù si erano trasferiti nel Lazio, erano tornati a vivere a Rovigo per aiutare la figlia ad accudire i tre nipotini. Anche i suoceri abitano a San Bortolo di Rovigo, e sono molto conosciuti. L’intero quartiere in cui vive la famiglia Bettero è sotto shock.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova