Mamma morta nello schianto ventenne rischia il processo

Omicidio stradale, sia pure con il concorso colposo della vittima, e lesioni gravi: sono le accuse per le quali rischia il processo Jacopo Celadin, ventenne di Galzignano Terme, protagonista di un tragico incidente il 27 febbraio scorso. Un incidente in cui ha perso la vita la giovane mamma Francesca Masiero, 34enne di Due Carrare ed è rimasta ferita la figlioletta, 7 anni appena.
Il pubblico ministero padovano Silvia Golin ha chiuso l’inchiesta e si prepara a chiedere il giudizio per il conducente che si trovava al volante di una Fiat Punto Abarth lungo la Regionale 16, la Strada Battaglia. Gli accertamenti avrebbe rilevato che il giovane viaggiava a una velocità tra i 108 e i 114 chilometri orari, ben oltre il limite consentito di 70 chilometri. Un limite che ha una precisa giustificazione in quel tratto dove la strada Battaglia viene intersecata da alcune laterali.
E proprio da una laterale, via Vò di Placca, è sbucata la Toyota Aygo guidata da Francesca Masiero, che aveva appena lasciato davanti al cancello dell’azienda Air Liquide il compagno Cristian Ferro (dipendente della ditta) e stava dirigendosi verso Padova. Erano le 7.50: la donna si stava immettendo nell’arteria principale e l’impatto con la Punto era stato violentissimo. Centrata in pieno e proiettata nella corsia dell’opposto senso di marcia verso il muretto dell’argine del canale Battaglia, la Toyota della 34enne era finita contro un’altra vettura, un’Opel Corsa guidata da una rodigina di Porto Viro uscita dall’abitacolo senza un graffio. Un miracolo. Per Francesca, invece, niente da fare: era morta all’istante a causa di una serie di lesioni toraco-addominali e craniche, mentre la sua bimba, agganciata al seggiolone, aveva riportato fratture multiple. Trasferita in ospedale, la piccola si è salvata.
La ricostruzione dell’incidente, affidata a un tecnico, ha consentito di valutare che la responsabilità del ragazzo non sarebbe piena, almeno secondo la procura. Certo viaggiava fortissimo e quella velocità non gli ha dato il tempo per frenare o tentare una sterzata che, magari, avrebbe consentito di colpire l’auto con minore forza. Tuttavia il pm ha ritenuto di contestare il concorso di colpa con la sfortunata mamma, ritenendo che, forse, sarebbe stato necessario un comportamento più prudente da parte di tutti. Purtroppo, al di là delle responsabilità destinate a pesare sul piano giudiziario e poi nell’ambito civile, resta la tragedia insuperabile della giovane vita di Francesca che non c’è più. E di una bambina che ha perduto la mamma. —
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