«Manca la presenza soprattutto per i ragazzini delle prime classi»

padova
Gualtiero Bertoldi insegna inglese al liceo Amedeo di Savoia Duca d’Aosta da quattro anni, dove ha un contratto a tempo indeterminato. Oltre al suo ruolo da docente è un “animatore digitale”, con altri tre colleghi dell’istituto di via del Santo, ha quindi vissuto in prima linea il passaggio dalla prima fase di “didattica a distanza” alla nuova, compresa la formazione con i colleghi e le problematiche che si continuano ad affrontare.
«Lo scorso marzo ogni insegnate ha cercato un suo modo per portare avanti la didattica, non è stato facile – spiega Bertoldi – ma per questo nuovo anno scolastico abbiamo avuto il tempo di preparaci. Ad agosto eravamo già al lavoro per completare la formazione, spiegare ai colleghi l’utilizzo della piattaforma che avremmo utilizzato in caso di necessità. Una formazione che continua ogni giorno. Devo dire che c’è buona volontà da parte di tutti, anche da quei colleghi che sono vicini alla pensione».
Se dal punto di vista “tecnico” la didattica funziona, aspetto che porta ad un certo ottimismo, dall’altra manca la parte di socializzazione, che pesa: «Non possiamo negare che occupare lo stesso spazio, agire insieme nel fare una attività, manchi molto ai ragazzi – continua il professore – si è visto nelle poche settimane di presenza, quando le elezioni dei rappresentanti d’istituto, che solitamente non suscitano molto interesse, si sono trasformate in un evento. Hanno organizzato una sorta di campagna elettorale in stile americano, con volantini e comizi. Altro aspetto che ho notato è il comportamento delle prime classi, dei ragazzi che arrivano dalle scuole medie per iniziare un nuovo percorso. Solitamente sono ragazzi che bisogna tenere a bada, che devono adattarsi a un nuovo sistema, capire. Noto invece che ragazzi delle prime faticano a stringere nuovi legami, sono molto guardinghi. Cercano di capire come sopravvivere all’anno in corso». —
E.Bol
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova