Marciapiede inagibile cieco costretto dal cane a camminare in strada

Dopo le proteste, c’è chi segnala anche i rischi del degrado nella zona del Ppe56 in centro a Selvazzano
Di Gianni Biasetto

SELVAZZANO. Dopo i residenti di via Giorgio La Pira e via Armida Barelli, che una decina di giorni fa hanno segnalato al nostro giornale la vergognosa situazione in cui versa una porzione dell’area esterna del comparto Ppe56, in pieno centro a Selvazzano capoluogo, ora a lamentarsi è anche un non vedente il quale, a causa delle erbacce che invadono ormai quasi totalmente i marciapiedi, è costretto a camminare con il suo cane guida sulla sede stradale. Con tutti i rischi che ne conseguono.

Nel segnalare il problema al sindaco Enoch Soranzo, il trentanovenne S. D. M., che lavora a Padova e si è trasferito a Selvazzano da circa un anno, evidenzia: «Questa segnalazione non vuole essere assolutamente di natura polemica, ma vorrei mettere a conoscenza della situazione abbastanza complicata che si sta delineando in via Armida Barelli dove risulta impossibile camminare sul marciapiede per l’erba che non viene tagliata da maggio e anche per la presenza di una quantità di immondizia abbandonata da tempo. Passo tutti i giorni per andare a prendere l’autobus e mi trovo in difficoltà, perché sono costretto a camminare in strada, sia io che il mio cane guida. Spero che qualcuno mi possa dare una mano a risolvere questo problema».

La superficie in questione attualmente è gestita da un curatore fallimentare visto che l’immobiliare proprietaria di gran parte del comparto adottato nel 2000 è fallita. Questo ha costretto il Comune di Selvazzano a riadattare il progetto in modo che nel 2013 si potessero completare le opere necessarie a rendere abitabili gli alloggi. Quella porzione, evidentemente, è rimasta fuori dagli interventi di urbanizzazione ed è diventata “terra di nessuno”. «Da giugno a oggi l’ufficio ambiente e la polizia municipale hanno sollecitato, diffidato e attivato le procedure di legge nei confronti del curatore fallimentare affinché disponga il taglio dell’erba e la pulizia dell’area», commenta il sindaco Enoch Soranzo. «Purtroppo quando si tratta di aree oggetto di fallimento la procedura è complessa e i tempi d’intervento sono lunghi».

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