Marco l’edicolante s’è tolto la vita Un biglietto d’addio alla fidanzata

Difficile capire le ragioni del suo gesto, aveva trascorso Pasquetta in allegria con Daniela e gli amici Si dice che non fosse mai riuscito a superare il dolore per la perdita della madre avvenuta nel 2009
Di Francesca Segato
Nuova gestione edicola "delle corriere" a Monselice da parte di Marco Catone e la fidanzata Daniela. Provincia
Nuova gestione edicola "delle corriere" a Monselice da parte di Marco Catone e la fidanzata Daniela. Provincia

MONSELICE. Aveva trascorso la Pasquetta con la fidanzata e gli amici. Era sorridente, come sempre. Poche ore dopo, forse il mattino di ieri, Marco Catone, trentanovenne di Monselice, titolare con la fidanzata dell’edicola in largo Carpanedo, si è tolto la vita nella sua abitazione. A trovarlo sono stati verso le 9.30 di ieri mattina i carabinieri della stazione di Monselice, intervenuti al civico 9 di via del Bosco su segnalazione dei familiari. Preoccupati perché Marco non si era presentato al lavoro, all’edicola, e non rispondeva al telefono. I militari hanno trovato la porta chiusa e si sono introdotti da una finestra. L’hanno trovato impiccato, sulla tromba delle scale.

Marco ha lasciato un solo biglietto, rivolto alla fidanzata Daniela Eberwein, monselicense. «L’unica cosa di cui non ho mai riso è l’ironia della vita. Daniela, lascio tutto in mano tua. Perdonami». Difficile dare un senso al suo gesto, alla cui base non ci sarebbero motivazioni economiche, né sentimentali. Forse Marco non era mai riuscito a superare il dolore per la tragica scomparsa della mamma Angela, avvenuta quattro anni fa, a pochi mesi di distanza dalla morte del padre Filippo, notissimo commercialista monselicense. Oltre alla fidanzata, lascia il fratello Giuseppe, commercialista, e i nipoti. Più gli amici, sconvolti per un epilogo inaccettabile quanto difficile da capire. «Ieri avevamo trascorso la Pasquetta insieme» racconta l’amico Daniele Rinaldo. «Lui non ha detto assolutamente niente, scherzava, aveva la battuta pronta, come sempre. Forse era di carattere un po’ riservato, noi siamo amici dalle elementari, ma non era uno che si aprisse tanto se aveva qualche problema».

In passato, Marco aveva gestito una gioielleria a Battaglia Terme. Poi, a inizio 2006, aveva rilevato da Jole Vason l’edicola dell’ex stazione delle corriere. Il contatto con il pubblico gli piaceva e tutti lo apprezzavano per la battuta sempre pronta e l’ironia fulminante. Grande cultore del cinema, appassionato di fumetti americani e di nuove tecnologie, era conosciuto da tutti come il “Dr. Cat”, il soprannome con cui anche su Facebook siglava le sue sferzanti battute. Tantissimi ieri hanno voluto salutarlo anche sulla pagina dell’Edicola Carpanedo. «Ti ho visto per l'ultima volta sabato» scrive Silvio «allegro e con un sorriso per tutti come sempre... Ci mancherai Dr. Cat». «Difficilmente si può trovare una persona cosi divertente come lo eri tu, che solo con un sorriso e la tua voce riscaldavi quel posto alla domenica sera» lo ricorda Jessica. «E là dentro ci saremo sempre noi, sempre i soliti, ma mancherai tu. Non sarà più come prima». «Caro Marco, amico mio, stavolta non mi fai ridere...» scrive Paolo «ci vediamo domattina alle 6 e non compro figurine! Riposa in pace dr Cat».

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