Mario Brunello, il futuro è in cattedra a Londra

CASTELFRANCO VENETO. Mario Brunello approda alla Royal Academy of Music che ha sede a Londra, il più antico e qualificato conservatorio del Regno Unito. «Inizierò in gennaio a svolgere dei masterclass, seminari di alta specializzazione» spiega il violoncellista originario di Castelfranco Veneto, uno dei maggiori talenti musicali e il più giovane accademico di Santa Cecilia. Musicista, e non solo. Artista poliedrico che tanto ha dato (e dà) alla musica, e altrettanto vuole restituire in termini culturali con il suo “Antiruggine”, capannone artigianale trasformato in straordinario luogo d’incontro dove una sera puoi ascoltare il pianista Andrea Lucchesini e un’altra puoi andare a sentire il cantautore Vinicio Capossela o l’attore-narratore Marco Paolini o, ancora, l’Orchestra d’archi italiana, “creatura” fondata dallo stesso maestro Brunello. Con un biglietto a prezzo responsabile e la raccomandazione finale di impilare le sedie e rimetterle a posto.
Luogo di creazione artistica e luogo di incontro: ecco Antiruggine, sempre affollatissimo, con un ricco programma di serate pubblicizzate grazie al passaparola (e c’è uno zoccolo duro di appassionati che non perde un evento) e alla rete (www.antiruggine.eu), dove qualsiasi happening si conclude con una fetta di torta casalinga e un buon bicchiere, occasione per scambiare due parole con l’artista appena andato in scena. Progetto culturale fuori dagli schemi con lo sguardo sempre più in là, anche oltremanica, nella capitale inglese tanto amata da Brunello.
Ora l’insegnamento alla Royal Academy offre chance in più: «Spero di starci il più spesso possibile. Londra è una città che mi piace da morire, che dà ancora spazio e possibilità di esprimersi. Credo sia un concentrato di mondo, ancora più di New York e di Berlino. Direi che è impressionante: quando sei a Londra percepisci una città che spinge verso il futuro» ammette al termine dell’ultima serata “Antiruggine” con lo scrittore Stefano Benni e il suo ultimo romanzo “Di tutte le ricchezze”, accompagnato dalle note del pianista jazz Umberto Petrin.
Brunello a Londra, dove ha un piccolo rifugio, segue con interesse il Wilton’s Music Hall, uno spazio aperto a performance teatrali e musicali nell’East End: «Svolge un’attività simile a quella portata avanti da Antiruggine, che vuol essere un luogo di condivisione. Ho scoperto questo posto, mi piace e vorrei avviare qualche collaborazione».
Intanto Antiruggine - gestito da Brunello con la fondamentale collaborazione della moglie Arianna e di un team di amici - sforna proposte e iniziative. Racconta il maestro: «Entro la prossima primavera speriamo di riuscire a mettere a punto un bel progetto con RadioTre per fare delle trasmissioni in diretta dedicate a qualche tema particolare. Ma non voglio anticipare nulla».
Nel frattempo c’è tanto da fare. Una nuova tournée in programma e un doppio cd da promuovere realizzato con l’Orchestra nazionale Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano. «A gennaio sarò alla Salle Pleyel di Parigi con l’Orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo diretta dal maestro Valery Gergiev e, ora, c’è la promozione del nuovo cd appena uscito per la Emi dedicato al concerto per violino e orchestra di Dvorak».
Resta spazio per Antiruggine: prossimo appuntamento domani sera per una serata (suonata e raccontata) tutta schubertiana con il duo pianistico formato da Gustavo Romero e Massimo Somenzi.
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