Marito e moglie a cena e ladri in casa, sparito avorio per 250.000 euro

 «Mia moglie ed io siamo usciti poco dopo le 20 - racconta il derubato - Abbiamo trascorso la serata a Piazzola sul Brenta. Tornati a casa, verso le 23.30, ci siamo accorti subito che qualcuno, durante la nostra assenza, era riuscito a entrarci in casa, portando via degli oggetti a cui ero molto legato». L'uomo, da 45 anni, lavora con Paesi dell'Africa: «I banditi, certamente più di uno, sono arrivati dai campi e dopo aver tagliato la rete di recinzione, a sud della mia proprietà - continua Dal Bello - hanno forzato una finestra del piano terra, infangando tutto il pavimento: c'erano impronte ovunque». Professionisti del crimine: «Il nostro cane - sottolinea - non ha abbaiato, devono essersi mossi facendo molta attenzione».  I malviventi hanno rovistato nei cassetti «portando via qualche gioiello di bigiotteria di mia moglie: purtroppo non siamo nuovi a questo tipo di visite», spiega Dal Bello.  «Durante i miei numerosi viaggi di lavoro - osserva - ho portato a casa diverse zanne di elefante, alcune mi sono state donate anche dai capitribù. Cimeli a cui ero particolarmente affezionato, che rappresentavano scorci della mia vita. I ladri mi hanno portato via 2 zanne lisce da 130 centimetri, entrambe poggiavano su piedistalli in legno. Non si sono accontentati: all'appello mancano anche un paio di zanne intarsiate da 80 centimetri e 5 soprammobili alti circa mezzo metro: 50-60 chili in tutto. Oggetti acquistati o regalati 40 e 20 anni fa, fino a quando era possibile commerciare l'avorio». Un furto su commissione? «Lo escluderei», dice il derubato. Un furto che varrebbe almeno 250 mila euro: l'avorio ha raggiunto quotazioni elevate sul mercato illegale (vale cinquemila euro al chilo) in virtù del divieto di caccia all'elefante.