Maturità dietro le sbarre tutti promossi con voti alti

Tutti promossi i nove candidati, detenuti al carcere Due Palazzi, che hanno sostenuto l’esame di Stato nella sezione aggregata all’Itc Antonio Gramsci. Tra i neo-ragionieri il voto più alto è andato a Giuliano Favalli che ha avuto 88. Hanno ottenuto un bel voto anche Cristian Pepe (86) Angelo Guidotto e Marcello De Uffici (entrambi 80). Sono andati bene anche Natale Suarino ed Elio Migliorini (entrambi 72) e l’arabo El Jaadi Lek Bir (70). Cataldo Catapano, invece, e Francesco Cannito si sono dovuti accontentare, rispettivamente, di 62 e 60. Tutti, comunque, hanno dimostrato al presidente ed ai docenti della commissione esaminatrice che, dietro le sbarre, si può prendere coscienza, si può iniziare un nuovo e diverso percorso anche di studio, magari anche finalizzato al raggiungimento della laurea. In qualche caso partendo anche da situazioni di semi analfabetismo, e con il costante appoggio dei docenti interni per i quali gli ottimi risultati raggiunti sono ora motivo di grande soddisfazione. Si tratta di detenuti che, in qualche caso, hanno alle spalle un passato di affiliazione a clan mafiosi e camorristici, chiamati a trascorrere dietro le sbarre lunghi anni, in un alcuni casi in regime di massima sicurezza.
Guidotto, 53 anni, era un affiliato alla mafia di Catania legata al clan di Giuseppe Pulvirenti. Fu arrestato nell’ambito di una vasta azione della squadra mobile della città etnea, che decapitò quasi tutto il gruppo criminale, ramificato anche fuori dall’isola. Suarino, 53 anni, abitava ad Ercolano e faceva parte della banda Ascione/Papale e sta scontando una condanna per associazione a delinquere di stampo camorristico a 12 anni e sei mesi. Catapano era un capo, viveva a Taranto ed era soprannominato Didino. È finito in cella perché coinvolto in una lunga storia di estorsione ai danni di alcuni imprenditori e commercianti pugliesi. Ora qualcosa è cambiato, e la conquista del diploma è un segno. Migliorini, veronese, era considerato uno dei maggiori trafficanti internazionali di droga ed era stato arrestato, con la collaborazione dell’Interpol, in Costarica, dove conduceva una vita da nababbo dopo aver aperto alcuni ristoranti a Punta Arena. Pure veronese e pure finito in cella per traffico di stupefacenti Favalli. Pugliese come Guidotto, sta scontando trenta anni di reclusione e faceva parte del clan guidato dal boss Salvatore Annacondia. Pepe ha 39 anni e ha un passato di rapinatore e sta scontando una pena supplementare dopo essere evaso dal carcere di Foggia. De Uffici è finito in carcere per un traffico di droga tra la Lombardia ed il Veneto. Si sa poco, invece, del più bravo degli esaminati, Giuliano Favalli e di El Jaadi Lek Bir. (f.pad.)
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