Maxioperazione contro la nuova Mala del Brenta, 16 arresti

Blitz della Polizia di Venezia dalle prime ore dell’alba, con 150 agenti e un elicottero. Arresti nelle province di Venezia e di Padova. Una quarantina di perquisizioni. Sequestrati cinque kalashnikov
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.05.2014.- Conf. Stampa Questura "Operazione Msk". Vincenzo Roca, Luigi Delpino, Marco Odorisio.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.05.2014.- Conf. Stampa Questura "Operazione Msk". Vincenzo Roca, Luigi Delpino, Marco Odorisio.

VENEZIA. Blitz della Polizia di Stato, dalle prime ore di oggi, con 16 provvedimenti restrittivi della Squadra mobile di Venezia che ha azzerato un'organizzazione, al cui vertice ci sono noti esponenti fiancheggiatori della Mala del Brenta, responsabile di decine di assalti con kalashnikov a banche, centri commerciali, laboratori orafi del nordest d'Italia e della Toscana.

All'operazione stanno partecipando 150 agenti della Polizia appartenenti ai vari uffici e commissariati della Questura di Venezia ed alle squadre mobili del Veneto, del Reparto prevenzione crimine del Veneto, artificieri, unità cinofile antiesplosivo ed un elicottero del Reparto volo di Milano. Una quarantina le perquisizioni in corso.

I nomi dei 16 arrestati: Michele Gelain (46 anni, Marghera), Delfino Fincato (56, Codevigo), Marco Carraro detto "Cesmetta" (40, Fossò), Costante Carraro detto "Cesman" (64, Vigonovo), Pamela Scarpa (40, Marghera), Claudio Uliana (55, Covedigo), Riccardo De Piccoli (45, Venezia), Lino Fincato (47, Codevigo), Dario Hollomon (34, Marghera), Gianni Buriollo (59, San Donà), Moreno Scanferla detto "Neno" (57, Cadoneghe), Gian Daniele Bettero (60, Torreglia), Francesco Martin detto Cesco (37, Codevigo),  Lorenzo Visconti (43, Carpenedo), Fabiola Pandolfo (44, Lova), Giuseppe Martini (54, Cadoneghe).

Le indagini della Mobile lagunare hanno permesso di accertare che il gruppo aveva la disponibilità sia di armi comuni da sparo che da guerra, tipo kalashnikov, con relativo munizionamento, di giubbotti antiproiettile, di auto rubate, lampeggianti, palette, materiale per il travisamento, tra cui maschere in lattice e luoghi ove occultare il tutto. Il sodalizio criminale era inoltre in possesso di sofisticate apparecchiature per effettuare la bonifica dei veicoli e dei luoghi dagli stessi utilizzati,per scoprire l'eventuale installazione di microspie per ambientali o sistemi di gps utilizzati da parte delle Forze dell'ordine. Il gruppo, anche per la presenza di esponenti di spicco della criminalità veneta legata alla Mafia del Brenta si era organizzato secondo gli schemi operativi delineati da Felice Maniero.

L’indagine è iniziata a seguito dell’individuazione di due persone controllate a Marghera vicino a un supermercato che furono trovati in possesso di una borsa contenente una pistola a salve, una maschera in lattice e di un’autovettura rubata. Grazie alle indagini è stato possibile accertare come il gruppo individuato aveva la disponibilità sia di armi comuni da sparo che da guerra tipo kalashnikov. Questa notte è scattato l’imponente blitz della Polizia di Venezia che ha arrestato tutti e sedici gli indagati sequestrando l’arsenale del pericoloso gruppo criminale. Infatti nel corso di una delle perquisizioni sono stati rinvenuti e sequestrati: 4 kalashnikov, 1 fucile mitragliatore, una pistola semiautomatica Glok, una pistola semiautomatica Beretta, caricatori a mezza luna ed un migliaio di cartucce, pettorine della guardia di finanza, palette delle forze dell’ordine, lampeggianti blu, tutto materiale utilizzato per gli assalti. Un altro kalashnikov è stato sequestrato in un nascondiglio a Marghera, dove sono state rinvenute anche le maschere in lattice per il travisamento.

 

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