Medicina, anche il Bo apre le porte a Cuba

PADOVA. Un’apripista per i medici cubani, che inaugura un ponte scientifico tra Padova e L’Avana. Si chiama Clairel Marta Socarràs Sànchez ed è la prima laureata in medicina a Cuba a conseguire anche un titolo accademico all’università di Padova. Si tratta della brillante laurea magistrale in Medicina e Chirurgia conseguita il 22 luglio scorso da questa studentessa cubana con una tesi sulla storia della medicina a Cuba dal secolo XVI ad oggi.
Questo lavoro accademico, presentato con relatore Maurizio Rippa Bonati (docente di Storia della Medicina) e controrelatore Giovanni Luigi Fontana (Dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell’antichità; coordinatore rapporti con le Università cubane), rappresenta anche il primo excursus completo sullo sviluppo della scienza medica nel paese caraibico sul lungo periodo.
Si tratta di un tema particolarmente interessante anche sotto il profilo politico, economico e sociale, considerando l’importanza che la medicina ha avuto e ha tuttora per Cuba, dove nel 1959, l’anno della Rivoluzione castrista, esistevano solo due facoltà di medicina (oggi ce sono 21), la mortalità infantile (oggi pressoché nulla) era altissima e non c’era alcun sistema sanitario nazionale, mentre oggi è un diritto garantito a tutti i cittadini dell’isola, con standard professionali molto alti, tanto che migliaia di medici ed operatori sanitari cubani lavorano e sono impegnati in progetti di cooperazione in Paesi di tutto il mondo.
Già laureata in medicina a Cuba, Clairel Marta Socarràs Sànchez si è iscritta all’Università di Padova dopo il riconoscimento degli esami sostenuti a L’Avana da parte dell’apposita commissione della Scuola di Medicina del Bo. «Sognavo l’Italia fin da bambina, ho voluto imparare presto la lingua italiana e studiando medicina ho sempre desiderato frequentare l’università di Padova, dove i padri della medicina moderna hanno fatto la storia», ha dichiarato la neo dottoressa, che ora punta a specializzarsi nell’ateneo patavino. «Mi sono trovata benissimo e mi piacerebbe restare qui a Padova ancora a lungo: spero di entrare in una scuola di specializzazione», ha raccontato. Per il professor Fontana, che da tempo cura le relazioni tra il Bo e le università cubane, si tratta di una prima volta destinata ad aprire nuovi ponti accademici, culturali e formativi. «La dottoressa Clairel Marta Socarràs Sànchez si può considerare un’apripista in un settore chiave della nuova fase di relazioni tra il mondo cubano e il contesto internazionale», ha spiegato il docente, «Il felice esito del suo percorso è stato possibile grazie alla sensibilità e all’efficienza delle strutture accademiche e amministrative dell’Università di Padova e al ruolo trainante da esso assunto, in questo ed in altri campi, nell’ambito delle iniziative di cooperazione scientifica tra il mondo accademico italiano e quello cubano».
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