Medicina legale, direzione vacante

Cestrone messo alle strette dagli avvocati. La facoltà dovrà pronunciarsi
MEDICINA LEGALE L’atrio dell’ istituto del Bo in via Falloppio
MEDICINA LEGALE L’atrio dell’ istituto del Bo in via Falloppio
 
Una sentenza del Tribunale. Ma in via Falloppio contano anche altri dispositivi della magistratura. L'Istituto di Medicina legale dell'Università, di fatto, ha una direzione vacante. Problema che chiama in causa il direttore generale Adriano Cestrone e la Facoltà di Medicina.
 ATMOSFERA.
La condanna a tre anni del professor Santo Davide Ferrara (cui fa capo la scuola di specializzazione con tre contratti confermati dalla Regione nell'ultimo anno accademico) ha prodotto inevitabili conseguenze negli stessi rapporti interni all'Istituto universitario di via Falloppio.  Le lettere di solidarietà al professor Ferrara, in questi giorni, sono state affidate ai quotidiani. La «comunicazione istituzionale» del diretto interessato ha riguardato l'intera Facoltà. Ma a Medicina legale non tutti hanno risposto all'appello a fare quadrato.  Anzi, proprio l'anello più debole della «catena accademica» ha riservato coraggiose diserzioni. Con donne in prima fila, sul fronte del corpo docente: Anna Aprile (professore associato) e Luciana Caenazzo (ricercatrice) non hanno sottoscritto la lettera del personale strutturato a sostegno di Ferrara. «Esprimiamo rispetto per il lavoro della magistratura» aggiungono eloquentemente.
 CONTENZIOSO.
Si era aperto nel 2009 con un ricorso al Tar contro l'Azienda ospedaliera, il presidente della giunta regionale Giancarlo Galan e il rettore pro tempore Vincenzo Milanesi sulla nomina del direttore della Struttura complessa di Medicina legale e assicurativa, in seguito al pensionamento del professor Paolo Benciolini. Daniele Rodriguez, professore ordinario di Medicina legale e responsabile di Medicina necroscopica, aveva contestato la data di protocollo (16 settembre, numero 4454) della domanda presentata dal collega Ferrara che aveva poi ottenuto la nomina.  Dal punto di vista giudiziario, la «guerra delle carte bollate» è arrivata fino al Consiglio di Stato, sesta sezione, che si è pronunciata con la sentenza numero 2053 datata 23 febbraio 2010. Ma è con il dispositivo che viene «azzerato» il vertice di Medicina legale.
 RODRIGUEZ.
Raggiunto telefonicamente, il professore si limita a mantenere il punto per ciò che riguarda l'esito della sua azione giudiziaria per via amministrativa: «Ho documentato tutto nel ricorso al Tar. A questo punto, aspetto fiducioso le determinazioni del direttore generale dell'Azienda ospedaliera in ottemperanza alla sentenza del Consiglio di Stato» dichiara Rodriguez.  D'altro canto, appare inevitabile per Giorgio Palù, preside della Facoltà di Medicina, riaprire il "dossier" su Medicina legale. Forse con qualche imbarazzo, ma si tratta di risolvere alla luce del sole i rapporti fra i camici bianchi del Bo e l'Azienda ospedaliera.
 CESTRONE.
Nella cassetta della posta del dg il 28 ottobre è arrivata l'ultima raccomandata degli avvocati. Ricordano come in base ai limiti imposti dall'articolo 18 del contratto vigente, la delibera di incarico del professor Ferrara (21 gennaio 2009, numero 44) come direttore equivaleva ad un «incarico interinale». Dunque, per non più di 12 mesi. Di conseguenza, al massimo fino al 31 agosto 2010.  «Si evidenzia, ad ogni effetto, che, a far data dall'1 settembre 2010, la direzione della Struttura complessa di Medicina legale e assicurativa deve considerarsi vacante» si conclude la lettera dei legali che a Cestrone ricordano (una volta di più) tutte le conseguenze di un'eventuale assenza di iniziative da parte dell'Azienda ospedaliera.  

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