Medicina legale, il pm Golin sentirà due automobilisti

Presunti test alterati a Medicina legale, due automobilisti che si erano avvalsi della facoltà di non rispondere nell’immediatezza dei fatti, ora hanno chiesto di essere interrogati dal pubblico ministero Silvia Golin. Il magistrato potrebbe sentirli entro qualche giorno. Si tratta di Rocco Sbirziola di Abano Terme e Michele Casadio, un operaio di Padova. L’inchiesta ipotizza un concorso in abuso d’ufficio (tre gli episodi contestati) e in falso ideologico (per un episodio consumato, per un altro tentato).
rischiano in cinque
Rischiano il processo in cinque: il professor Massimo Montisci docente all’Università di Padova e direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina legale; il chimico Emanuele Nalesso, dirigente dell’Azienda ospedaliera e (all’epoca dei fatti) responsabile della gestione qualità del laboratorio di Medicina legale; i due automobilisti che ora vogliono raccontare la loro versione e Edoardo Urschitz di Selvazzano, titolare di un’agenzia infortunistica. L’indagine è partita nel luglio 2018 in seguito a un esposto trasmesso dall’interno della Medicina legale. Secondo la procura sarebbero stati manomessi i risultati dei test eseguiti su Urschitz e su Sbirziola positivi al test antidroga con l’intento di far riottenere loro la patente ritirata per positività agli stupefacenti. Da quanto raccontava l’esposto i prelievi sarebbero stati concordati e non trattati secondo gli standard previsti dal protocollo. Nell’indagine si ipotizza una conoscenza tra gli indagati mentre il falso ideologico si sarebbe concretizzato quando è stato firmato un test negativo su Sbirziola. La vicenda ruota attorno a intricati protocolli tra Medicina legale e la Commissione patenti che deve esprimersi quando il documento di guida viene sospeso perchè l’automobilista viene sorpreso al volante dopo aver assunto alcol o stupefacenti. Una disavventura che tocca a molte persone. —
C.BEL.
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