Memoria a Bagnoli, trovati i resti del pilota caduto nel 1944

Emozione durante il recupero del caccia precipitato nella campagna di Bagnoli con il suo pilota nel 1944
26/09/2014 bagnoli di sopra, ritrovamento di un aereo della seconda guerra mondiale con ancora il corpo dell'avviatore nella foto: il ritrovamento dei pezzi dell'aereo ph zangirolami
26/09/2014 bagnoli di sopra, ritrovamento di un aereo della seconda guerra mondiale con ancora il corpo dell'avviatore nella foto: il ritrovamento dei pezzi dell'aereo ph zangirolami

BAGNOLI. Emozione durante il recupero del caccia precipitato nella campagna di Bagnoli con il suo pilota nel 1944. Sotto quattro metri di terra, in un campo di mais, i volontari del “Romagna Air Finder” hanno trovato il corpo del tenente Guerrino Bortolani, morto a soli 27 anni durante un combattimento aereo. Numerosi anche i resti del caccia, un Macchi “Mc 205”, abbattuto dall’aviazione anglo - americana e rimasto sepolto per settant’anni. Ad assistere alle operazioni c’era anche un testimone dell’abbattimento, Maffeo Zampieri, 86 anni, di Conselve.

Ricorda come fosse ieri il combattimento aereo: «Ero un ragazzino, avevo 16 anni. Saranno state le 10.30, ero in campagna insieme ai miei a seminare l’erba medica. Ci siamo fermati con lo sguardo verso il cielo quando abbiano sentito arrivare gli aerei. Capitava spesso in quel periodo. Ad un certo punto abbiamo sentito una forte mitragliata e abbiamo visto un aereo precipitare in picchiata, a forte velocità, fino a schiantarsi nei campi fra Palù e Bagnoli. Nel pomeriggio insieme ad altri ragazzi abbiamo rintracciato il punto in cui era caduto il velivolo. Siamo rimasti senza parole perché abbiamo trovato solamente una scarpa. L’aereo era caduto in un fossato e si era completamente conficcato nel terreno della sponda, era rimasto solo un piccolo buco, nient’altro».

Zampieri non ha mai dimenticato quel giorno e la sua testimonianza è stata preziosa per le ricerche dei mesi scorsi. Le operazioni di recupero sono iniziate in tarda mattinata con la recinzione del terreno in via XX Settembre, di proprietà della famiglia Zambolin. Mobilitate una quarantina di persone tra volontari, operatori, tecnici, forze dell’ordine, protezione civile e Alpini di Argenta. Dopo pranzo il via allo scavo, coordinato da Leo Venieri, presidente dell’associazione “Romagna Air Finders”. «Iniziamo gradualmente e prima di tutto pensiamo a recuperare i resti del pilota, che oggi saranno identificati dal medico necroscopo». Il giovane pilota aveva anche un anello al dito. «I cittadini di allora hanno avuto rispetto di un caduto» afferma il sindaco Roberto Milan. «Nonostante la miseria e la tragedia della guerra non hanno fatto gli sciacalli». La giornata si è conclusa con una breve ma intensa commemorazione alla presenza di carabinieri, polizia e aeronautica, insieme a parroco don Angelo, al suono del “Silenzio”.

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