Merlo, troppi crediti A rischio 65 posti

BORGORICCO. La Merlo ha presentato al Tribunale di Padova la richiesta di ammissione al concordato preventivo per la sua impresa di costruzioni: a rischio 65 posti di lavoro della ditta e molti...

BORGORICCO. La Merlo ha presentato al Tribunale di Padova la richiesta di ammissione al concordato preventivo per la sua impresa di costruzioni: a rischio 65 posti di lavoro della ditta e molti altri delle subappaltanti. L’impresa è esposta con i fornitori, le banche e l’erario per una cifra che potrebbe superare i 25 milioni di euro o per un importo quasi pari al proprio patrimonio. Ma vanta crediti per qualche milione e per riscuoterli ha dovuto accendere contenziosi. Notissimo quello di un anno fa per un albergo nel Veneziano, che avrebbe permesso alla Merlo di sanare la posizione. Con il concordato preventivo l’azienda mira ad ottenere il blocco momentaneo delle azioni esecutive nei suoi confronti; sul fronte del lavoro l’interesse è mantenere la continuità occupazionale. «Siamo arrivati a richiedere il concordato dopo un percorso che dura da marzo 2010» dichiara Alberto Merlo «Alle prime avvisaglie di difficoltà finanziarie dovute al mancato pagamento di alcuni clienti abbiamo attivato la procedura di cassa integrazione, con un accordo di dilazione dei pagamenti basato sulla dismissione di alcuni beni immobiliari. Il piano 2010 prevedeva il totale pagamento dei debiti, la ristrutturazione avrebbe permesso il rilancio dell'azienda che all'epoca vantava crediti per 13 milioni, aveva debiti scaduti di circa 3 milioni, molte commesse attive e parecchie trattative per nuovi lavori». Il protrarsi della trattativa con il sistema bancario ha permesso alla Merlo di presentare il piano in Tribunale solo nell’ottobre 2011. Nel frattempo l’azienda è sopravvissuta senza poter chiedere ulteriori affidi, lavorando solo con l’attivo bancario. Strangolata dal sistema dei crediti inesigibili o concessi a condizioni impossibili e dei pesanti interessi sui debiti e sui ritardati pagamenti all’erario, inevitabili le ripercussioni commerciali e produttive. Ciononostante la Merlo è riuscita a consegnare cantieri prestigiosi per importanti gruppi del territorio. «Nell'ultimo periodo siamo riusciti a trovare dei partner che con le loro garanzie sarebbero stati di supporto a tutti i creditori, ma ancora nessuna risposta da parte del sistema. L'unico aiuto avuto è stata la possibilità di accedere alla cassa integrazione straordinaria utilizzata per un 10 per cento massimo dei dipendenti» afferma Merlo. Dipendenti che potrebbero ritrovarsi licenziati a breve. Sarà il Tribunale a valutare se accogliere la richiesta di pagamento dei debiti in percentuale ridotta rispetto alle spettanze. (g.a.)

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