“Messaggero dei Ragazzi” si avvicina il rischio chiusura

È una delle più longeve pubblicazioni di settore: distribuite 14 mila copie al mese In bilico 6 lavoratori, Andolfatto (segretaria Fnsi): «Nessuna strategia di rilancio»



A rischio chiusura il “Messaggero dei Ragazzi”, la rivista del gruppo Il Messaggero di Sant’Antonio, che distribuisce 14 mila copie mensili in abbonamento in tutta Italia e che è una delle più longeve e più lette del Paese. Un annuncio, quello arrivato alle orecchie del sindacato dei giornalisti del Veneto, che fa lievitare a 6 il numero dei lavoratori di redazione a rischio. Dopo la comunicazione, nel gennaio 2018, di due esuberi per ora scongiurati tramite un contratto di solidarietà (all’80% dello stipendio) per gli 8 giornalisti della redazione, ora arriva infatti una nuova dichiarazione che coinvolge un giornalista e probabilmente pure i due poligrafici e la segretaria che della rivista si occupano.



«Avevamo attivato la solidarietà», spiega Monica Andolfatto, segretaria regionale della Fnsi, «per scongiurare i due esuberi previsti dalla proprietà all’inizio di quest’anno. Questo annuncio, per altro irrituale, visto che è stato comunicato alla fiduciaria di redazione e non nel contesto di un confronto sindacale, aumenta le preoccupazioni per il futuro di un gruppo editoriale la cui tradizione è tra le più antiche e le più solide dell’intero panorama nazionale».



Fonti sindacali inoltre non escludono ricadute ancora più gravi che potrebbero colpire anche i poligrafici di Mediagraf, la tipografia della Zip che stampa le riviste del gruppo. «Dimostrando un grande senso di responsabilità e un profondo amore per il proprio lavoro i giornalisti della redazione del Messaggero di Sant’Antonio», continua Andolfatto, «si sono presi carico fin dal principio delle difficoltà del gruppo in merito ad un calo delle copie i cui numeri ufficiali non ci sono mai stati comunicati. Pure rinunciando ad una parte importante dello stipendio e riducendosi l’orario, le testate sono state realizzate con la consueta cura e passione senza ledere in alcun modo la qualità dei contenuti di riviste le cui foliazioni sono imponenti anche per i mensili (100 pagine per il Messaggero di Sant’Antonio, oltre 70 per il Messaggero dei Ragazzi). Questa nuova doccia fredda, che arriva in un quadro già delicato per il futuro di tante famiglie, mette in ulteriore tensione lavoratori che hanno sempre dimostrato passione e impegno nel proprio lavoro anche al di là delle difficoltà di questi mesi. A creare ulteriore sconcerto è pure la mancanza di qualsivoglia strategia di rilancio delle testate. Un tale atteggiamento ci spinge a pensare che la proprietà voglia affrontare questo paventato calo di copie con un semplice taglio dei costi a carico dei dipendenti».



E se la direzione del Messaggero di Sant’Antonio preferisce, per ora, non commentare i fatti, la preoccupazione dei lavoratori del gruppo si riferisce, oltre che al proprio futuro lavorativo, anche a quello di un intero complesso editoriale che festeggia quest’anno i 120 anni di attività, e la cui rivista per ragazzi (nata nel 1922), rimane ad oggi un punto di riferimento indiscusso per molte generazioni di giovani in tutto il Paese. —



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