Mette in cornice la sua laurea «per dar vita alle scarpe vecchie»

Archiviato il passato di designer e restauratrice di mobili Nicoletta Casonato ha aperto un negozio di calzolaia a Massanzago 

Ha messo in cornice la laurea in Restauro conseguita anni fa all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, ha archiviato il suo passato di restauratrice di mobili, designer e arredatrice ed ha aperto un negozio di riparazione calzature. Lei è Nicoletta Casonato, “la calzolaia” di San Dono di Massanzago, 40 anni compiuti venerdì scorso. Il successo è stato immediato, clienti a decine.

«Riuscire a mettere a posto le cose senza rovinarle è sempre stata la mia inclinazione» afferma Nicoletta, «questo lavoro sembra facile ma non lo è. Non si tratta solo di un tacco, una suola. È il colorare, riconoscere i materiali, l’inventiva di trovare la soluzione che vada bene al cliente. Quello che mi piace di questo lavoro è ridare vita alle cose vecchie». Con una laurea in fotografia con indirizzo in restauro, per due anni Nicoletta ha lavorato sul restauro di mobili e poi altri dieci in un paio di negozi dove i mobili li disegnava. Lo stop è arrivato con le due gravidanze. Quando è stata l’ora di tornare al lavoro, il negozio aveva chiuso.

«Abituata a stare in mezzo alla gente, non mi sono rassegnata» racconta, «questo mestiere è nato come una scommessa con il mio calzolaio di Loreggia, Juan, argentino. Entrare nel suo negozio, sentire i profumi, mi affascinava. Gli ho chiesto se potevo imparare, mi ha risposto: perché no?». Nicoletta ha passato un anno e mezzo da Juan. «Lui ha perso tanto tempo con me, mi ha insegnato i trucchi del mestiere, che sono tanti ma molto privati. Si è fidato di darmi in mano le “ricette”. Forse aveva capito, mi ha consigliato, seguito».

Dopo quasi due anni Nicoletta ha fatto il passo, con un budget di qualche migliaio di euro per i macchinari, il primo aprile ha aperto il suo negozio, e non poteva che chiamarsi “La Calzolaia”. «Mentre prima cercavo lavoro come arredatore, quando ho preso la decisione di aprire bottega mi sono arrivate una raffica di proposte di lavoro nel settore del mobile» aggiunge «a tutti ho detto, grazie no, per me la vita per il mobile è esaurita, se vuole risuolare le scarpe mi venga a trovare. Mi hanno presa per matta». Se ha potuto realizzarsi in un campo dove a farla da padrone sono gli uomini, Nicoletta deve ringraziare anche il marito e i genitori. «Mi hanno sempre appoggiato» assicura «e anche i bambini mi hanno dato il via libera. E comunque ho dimostrato ai miei figli che a 40 anni si può sempre imparare un lavoro».
 

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