«Mi dissero: riavrai il B4 ma ridotto a calcinacci»

«Resterò dentro altri tre anni senza pagarti e alla fine resterai con un ammasso di ruinassi (calcinacci, ndr)». C’è ben poco spazio ad interpretazioni nella parole dette da Angelo Boscolo a Simone...

«Resterò dentro altri tre anni senza pagarti e alla fine resterai con un ammasso di ruinassi (calcinacci, ndr)». C’è ben poco spazio ad interpretazioni nella parole dette da Angelo Boscolo a Simone Baldan e da quest’ultimo registrate con il telefonino. Ieri Baldan, tutelato dall’avvocato Pietro Someda, le ha riferite al giudice. Il processo è quello che vede a giudizio per tentata estorsione e danneggiamento Angelo Sesillo Boscolo, 61 anni, Giorgio Sesillo Boscolo, 53 anni e Romano Sesillo Boscolo, 57 anni, tutti residenti a Chioggia. Parte offesa, colui che ha sporto 5 querele, è proprio Simone Baldan, 44 anni, di Stra che fa parte di una importante azienda di costruzioni, la B3 srl. La società con sede a Capriccio di Vigonza ha realizzato anche l’albergo B4, oggetto della diatriba in via Don Tosatto a Mestre.

L’udienza è stata rinviata al 19 maggio prossimo: ieri Baldan ha raccontato l’accaduto in aula. «Il canone era stato fissato a un milione di euro all’anno, in crescita fino al terzo anno quando si sarebbe attestato sui 1,35 milioni. Nel 2009 la struttura è stata ceduta in affitto ai Boscolo che nel 2011 hanno chiesto un dimezzamento del canone. La richiesta mi è stata fatta da Angelo Boscolo» ha riferito Baldan «io gli dissi che non potevo, che il leasing non me lo permetteva. Gli proposi di lasciare libero l’hotel e che avrei rinunciato alla penale. C’era il problema degli arredi delle parti comuni che avevano pagato i Boscolo, quindi reception e sala ristorante e non ci accordammo. Poi Giorgio Boscolo mi ha mandò degli sms, uno di questi era chiaro, “è masochistico lasciar marcire la tua proprietà” infatti avevo saputo che avevano aperto delle valvole dell’acqua e stavano allagando diverse stanze. Al mio messaggino “state mandando a rotoli il mio albergo” lui mi rispose, “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”. Poi Giorgio Boscolo aggiunse: “Se non accetti l’accordo per pagare gli arredi 1,8 milioni non chiudo le valvole”». (c.bel.)

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