Fermato perché picchiava la moglie, lei non lo denuncia: scarcerato

Il 52enne di Pernumia era stato fermato mercoledì sera su segnalazione del deputato Alberto Stefani. Ora gli viene contestata solo la resistenza perché ha reagito all’arrivo dei carabinieri

Cristina Genesin
Alberto Stefani e l'intervento dei carabinieri
Alberto Stefani e l'intervento dei carabinieri

È stato scarcerato ed è tornato libero senza alcuna misura cautelare, dopo una notte in camera di sicurezza, il 52enne di Pernumia arrestato mercoledì sera in strada Battaglia dopo una chiamata ai carabinieri da parte del vicesegretario della Lega Alberto Stefani, deputato e segretario regionale del Carroccio.

Picchia una donna al volante, il leghista Stefani dà l’allarme e la salva
Il segretario Alberto Stefani con i carabinieri

Era finito in manette per resistenza a pubblico ufficiale, nel caso specifico i carabinieri, intervenuti in seguito a una telefonata del politico che aveva segnalato a bordo di un’auto l’aggressione nei confronti di una donna al volante da parte di un uomo seduto sul sedile posteriore. Una segnalazione che non era stata l’unica anche se Stefani, con senso civico, una volta notata la scena, aveva seguito il veicolo fino all’arrivo dei militari segnalando lo spostamento (il parlamentare numero due di Salvini si stava recando a un convegno di Coldiretti).

L’auto guidata dalla signora – una Polo grigia – è stata poi bloccata intorno alle 20. Ieri udienza nel tribunale di Padova: il giudice Vincenzo Santoro ha convalidato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale a carico del 52enne ex agente di Polizia penitenziaria assistito dall’avvocato Pietro Sartori.

I carabinieri lo avevano denunciato sostenendo che, una volta arrivato in caserma, aveva inveito contro l’Arma. E che non voleva sottoporsi alla fotosegnalazione.

La moglie, tuttavia, non ha presentato alcuna denuncia nei suoi confronti. E, pertanto, nessun procedimento penale è stato aperto per le (supposte) violenze sulla moglie avvenute nell’auto.

Violenze negate dall’uomo anche in aula attraverso il suo difensore che ha parlato di una discussione oltre le righe rilevando come non ci sia stata alcuna denuncia. E sottolineando la situazione familiare difficile che costringe la coppia a vivere spesso in costante tensione con i nervi a volte a fior di pelle.

Da qui la decisione del giudice di scarcerare il 52enne che resta sotto inchiesta per resistenza.

Ha colto l’occasione per dire la sua anche il segretario della Lega nonché vicepremier Matteo Salvini in occasione dell’intervento in difesa di una donna di Stefani: «Non solo giovane amministratore e parlamentare in gamba, ma anche uomo di cuore e coraggio. Bravo Alberto» l’elogio del vicepremier al suo numero due in corsa secondo indiscrezioni – ma non è l’unico papabile – alla successione di Luca Zaia per la presidenza della Regione Veneto. 

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