MICROSTORIE / Il benzinaio di Limenella che restituisce 5 mila euro

L’operaio di origine calabrese ha trovato il portafoglio dimenticato da un cliente che aveva appena fatto il pieno: lo ha rintracciato e gli ha consegnato i soldi

ALTICHIERO. Mica facile la vita da dipendente della pompa di benzina all’autogrill di Limenella, ché lo stipendio a metà mese è già in fase terminale. Ma lui, R.B., uomo attorno ai cinquant’anni, non è uno che si piange addosso né tantomeno uno che davanti alle difficoltà cerca scorciatoie. Quando arrivò dalla Calabria a cercare lavoro qui, e lo trovò dal benzinaio, per mesi si adattò a dormire nel bugigattolo della stazione di servizio, non avendo risorse per rimediare migliore sistemazione. Che in seguito ha trovato.

Vabbè, lui. Qualche giorno fa sta lavorando, un pieno, una lavata di parabrezza, un cambio di olio: rientra un momento nel locale della cassa e trova dimenticati sul bancone un portafoglio e un cellulare. Li raccoglie. E inizia ad agitarsi: bisogna trovare immediatamente chi li ha lasciati. Bisogna fare presto. Apre velocemente il portafoglio, ci sono documenti, carte di credito e contanti, che però lui non conta. Mica gli interessa. A naso dice: mah, ho visto tanti soldi, saranno mille euro. Un collega verifica: non mille, ma cinquemila euro. Compresi cinque pezzi da 500 che sono stati ammirati manco fossero la Gioconda.

Assieme a loro c’è un automobilista di passaggio, un conoscente, che viene coinvolto nella vicenda. R.B. comincia a darsi da fare con il telefonino per aprire la rubrica e chiamare qualche numero onde arrivare al nome del proprietario e raggiungerlo, magari attraverso l’aiuto di qualche conoscente. Non ci pensa nemmeno ad allungare una mano dentro il portafoglio, mica a svuotarlo ma almeno a fare un prelievo. Lui ha un solo imperativo: restituirlo. Di altro avviso le persone attorno: «ma che mona che te sì», il commento più gettonato. Ma chi è che trova cinquemila euro per terra e non se li tiene? Un mona, appunto, insistono le voci. R.B. non è sfiorato dalll’ombra di un dubbio, proprio non parla quella lingua. Alla fine, cerca e ricerca, riesce ad avvertire il proprietario, il quale si catapulta a riprendere il portafoglio. Si tratta di un giovane uomo rumeno. Che gli lascia 50 euro di mancia. Francamente, non si è sprecato. Qualcuno fa notare a R.B. che, porco e fora, quel tipo poteva dimostrare un po’ più di concreta riconoscenza. No no, va benissimo così, risponde lui. Ha fatto quello che onestà vuole, d’accordo. Ma, comunque, chapeau.

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