Molestatore seriale in azione su bus e tram. Paura fra le studentesse

Le segnalazioni in un social di universitari: c’è un identikit. «Un uomo con la felpa gialla mi ha importunata e pedinata» 

PADOVA. Attimi di paura sugli autobus cittadini, dove lunedì pomeriggio, in pieno giorno, una studentessa universitaria è stata molestata e pedinata da un mezzo all’altro per circa un’ora. E non è un caso isolato: altre studentesse hanno denunciato analoghe molestie.

L’uomo, sulla quarantina, l’ha fissata con insistenza alla fermata. Poi, sul bus, le è rimasto «con il fiato sul collo» per tutto il tragitto, arrivando a seguirla quando è scesa per prendere il tram. Solo quando era ormai vicino a casa, la giovane è riuscita a liberarsi del molestatore. Un’ora vissuta «nella più totale angoscia», che ha spinto la ragazza ad affidare il suo racconto alla pagina Facebook “Spotted Unipd”, dove ha raccolto la solidarietà di oltre un migliaio di altri studenti, tra cui ragazze che assicurano di aver vissuto esperienze del tutto analoghe.

«Mi trovavo alla fermata dell’autobus dell’Ikea» scrive la giovane, «quando un signore sui 35/40, felpa gialla e zaino rosso, ha cominciato a fissarmi insistentemente. C’eravamo solo io ed un’altra ragazza». All’inizio, la studentessa si è sforzata di far finta di niente ma una volta a bordo l’uomo le si è piazzato alle spalle, attaccato a lei nonostante il bus fosse vuoto.

«Arrivati in stazione sono scesa per un attimo» scrive «e lui ha fatto per scendere dietro di me». Salvo poi rimanere a bordo quando lei è risalita. E l’inseguimento non finisce qui. Nei pressi degli Eremitani, la studentessa è scesa dal bus per prendere il tram ma lo stesso ha fatto il suo molestatore, continuando a cercare il contatto. «Appena saliti» continua il racconto «sono riuscita a distanziarlo, ma quello sguardo insistente non riuscivo a levarmelo di dosso. Arrivata alla mia fermata ho temuto mi continuasse a seguire, i miei coinquilini erano fuori e nella mia testa stava dilagando il terrore che potesse seguirmi fino alla porta di casa. Fortunatamente appena scesa ho notato che lui era rimasto sul tram. C’è chi potrà dire che sono state una serie di sfortunate coincidenze» conclude «io però quell’ora di tragitto l’ho vissuta nella più totale angoscia».

La studentessa ha voluto mettere in guardia altre ragazze come lei, ma ha scoperchiato un vaso di Pandora. «Forse era lo stesso che mi ha inseguita in zona stazione» commenta Elisa. «Anche a me» scrive Michela «è successa la stessa cosa, alla fermata del tram della stazione». L’identikit combacia e la speranza è che queste ragazze abbiano segnalato anche alle forze dell’ordine.

Da parte dell'azienda di trasporti, invece, l’invito è a chiedere sempre aiuto. «Alle persone che si hanno accanto» dice Andrea Ragona, presidente di Busitalia «e se necessario anche al conducente. L’importante è non lasciarsi prendere dal panico e cercare solidarietà, senza timore». —
 

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