Molotov contro due campi nomadi

Raid in via Madonnina (Mandria) e in via Bassette (Mortise) a 45 minuti di distanza l’uno dall’altro. Indagano Digos e Mobile
Di Enrico Ferro

Due molotov contro le casette di via Madonnina, altre due tra le roulotte di via Bassette. Due attentati incendiari ad altrettanti campi in cui da anni risiedono i nomadi. Il primo a mezzanotte e tre quarti, il secondo all’una e mezza. La possibilità che gli autori siano gli stessi sono altissime: l’unico indizio, per ora, è un’auto di colore scuro vista da uno dei residenti di via Madonnina. Sul caso indagano Digos e Squadra mobile.

Il primo allarme è giunto proprio dall’insediamento sorto lungo la linea ferroviaria, in una fascia di città compresa tra Mandria e Paltana. Lì da 25 anni abitano alcune famiglie di Sinti, ex giostrai che hanno smesso di lavorare ai luna park e si sono stabilizzati a Padova acquistando i terreni. Jury Tapparello, 46 anni, stava guardando la televisione quando ha sentito un’auto fermarsi all’esterno. Nemmeno il tempo di affacciarsi alla finestra che ha visto piombare in cortile le due bottiglie incendiarie. Il fuoco, fortunatamente, non ha attecchito. Le fiammate hanno solamente annerito il selciato. Le due molotov sono state costruite utilizzando due bottiglie di vino. Entrambe sono state riempite di liquido incendiario e chiuse con lembi di stoffa.

Tre quarti d’ora più tardi è scattato lo stesso allarme al campo rom in via Bassette. Secondo i nomadi di Mortise le due bottiglie incendiarie sono state lanciate dalla rampa della tangenziale che passa proprio sopra il campo: nessuna vettura è stata sentita transitare in via Bassette. Anche in questo caso è il fuoco non si è propagato nell’ambiente circostante.

Secondo Jury Tapparello l’auto vista scappare era una Bravo o una Mito.

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