Monselice, schiuma dentro la fontana: imbrattata l’opera di Botta
Non c’è pace per la struttura con giochi d’acqua realizzata dall’archistar. Il sindaco Bedin: «Speriamo di individuarli e i genitori pagheranno i danni»

Ennesimo atto vandalico alla fontana di Mario Botta. Non c’è pace per la struttura con giochi d’acqua di piazza Mazzini a Monselice: nella notte tra lunedì e martedì alcuni ignoti hanno versato del detersivo nelle vasche, provocando un’imponente schiumata bianca e un forte odore di sapone.
Disagi, degrado e amarezza: questo il risultato del nuovo gesto di inciviltà ai danni della fontana disegnata dall’archistar e che da anni viene utilizzata come cestino dei rifiuti, presa di mira da atti vandalici e che per lungo tempo è rimasta spenta a causa delle numerose rotture.
Era tornata funzionante solo nel 2023, grazie a un costoso intervento di manutenzione voluto dall’amministrazione. A fare la triste scoperta, martedì mattina, è stata la Pro Loco di Monselice, che da anni con impegno gestisce il vicino Museo San Paolo: «È frustrante vedere che, nonostante gli sforzi dei volontari per mantenere l’ordine e la bellezza del museo, anche con il recente recupero della Torre Campanaria e la quotidiana pulizia della fontana, i risultati siano questi» spiegano i volontari.
«Purtroppo alcuni giovani continuano a infrangere le regole e a danneggiare la zona. Il fatto che di notte abbiano riempito la fontana di Botta di detersivo è particolarmente preoccupante, poiché può avere conseguenze negative sull’ecosistema locale». La presidente Mariagrazia Canazza aggiunge: «Vorrei che questi giovani fossero fermati e sensibilizzati, per educarli sull’importanza di rispettare l’ambiente e le regole della comunità».
La schiuma rischia di danneggiare il sistema di tubature e filtri e di finire nei canali di scolo. Un gesto che offende anche l’immagine della città, che in questi mesi si presenta decorata e accogliente per il Giubileo: la fontana di Botta è una delle sue attrazioni. Realizzata nel 2009 dall’archistar, l’opera è composta da elementi in trachite scura disposti davanti alla chiesa di San Paolo, con forme inclinate e gradonate che danno vita a uno spazio circolare, dotato di sedute in pietra e un ulivo al centro.
«Vandali, non capisco quale sia il motivo e dispiace molto. Sono soldi dei genitori che verranno spesi per sistemarla. Danneggiare un bene pubblico non ha senso. Serve buonsenso. Speriamo di individuarli il prima possibile, per dare la giusta punizione educativa» dice la sindaca Giorgia Bedin.
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