Montegrotto, via ai lavori per la rete di teleriscaldamento con le acque termali reflue
L’opera, finanziata in parte con fondi Pnrr, avrà un valore complessivo di 5,5 milioni. Acqua calda a 70 gradi per dodici edifici tra cui il municipio e alcune scuole. Ma il progetto è ampliabile

Partiranno la prossima settimana a Montegrotto Terme i lavori per la realizzazione della rete di teleriscaldamento con l'uso delle acque termali reflue, un'opera strategica dal valore complessivo di 5,5 milioni di euro, finanziata per 4,3 milioni con i fondi del Pnrr e per 1,2 milioni con risorse proprie del Comune.
Le imprese aggiudicatarie Zatti e Mpm hanno avviato nella zona centrale della città le operazioni di cantiere, che proseguiranno fino a metà di marzo 2026. La rete di teleriscaldamento si estenderà per circa 1,5 chilometri e sfrutterà le acque reflue degli stabilimenti termali locali. Il sistema, basato su pompe di calore installate in un fabbricato tecnico, fornirà acqua calda a 70 gradi attraverso tubazioni sotterranee isolate.
Inizialmente il servizio interesserà una dozzina di edifici pubblici strategici tra cui il municipio, l'ufficio tecnico, il micronido comunale, la scuola Vivaldi, il patronato, l'asilo Santa Maria Assunta e l'edificio Auser. Il progetto prevede anche l'installazione di impianti fotovoltaici per garantire l'autoconsumo energetico del sistema. In una seconda fase del progetto si sta valutando la possibilità di consentire l'allaccio alla rete anche per gli edifici privati.
Il progetto di Montegrotto Terme si propone come caso studio a livello nazionale per l'integrazione tra risorse geotermiche, tecnologie innovative e sostenibilità ambientale. La rete è progettata per essere ampliabile, con la predisposizione di un secondo fabbricato tecnico e la possibilità, da valutare, di collegare ulteriori edifici privati e condomini.
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