Morto Igor, il cane dell’ex guardia giurata in prigione per omicidio

Igor era stato in carcere per vedere il suo padrone Massimo Zen, l’ex guardia giurata di Cittadella che all’alba del 22 aprile 2017 uccise il giostraio Manuel Major che stava fuggendo dopo aver piazzato quattro colpi in bancomat del territorio insieme a due complici

Silvia Bergamin
Igor tra le braccia del suo padrone
Igor tra le braccia del suo padrone

Il suo padrone – e suo migliore amico – è in carcere da oltre due anni, e lui si è spento nella notte. Si chiamava Igor ed era il cane di Massimo Zen, l’ex guardia giurata di Cittadella che all’alba del 22 aprile 2017 uccise il giostraio Manuel Major che stava fuggendo dopo aver piazzato quattro colpi in bancomat del territorio insieme a due complici. Condannato a nove anni e sei mesi di reclusione per omicidio volontario, Zen sta scontando la pena nel carcere di Verona.

Poco prima di essere privato della libertà, aveva avuto un pensiero proprio per il suo fedelissimo a quattro zampe: «Non potrò completare l’ultimo anno di gare con il mio Igor, un cane che ha vinto numerosi premi».

La compagna di Zen, Franca Berto, ha condiviso il dolore sui social: «Ci sono giorni che segnano indelebilmente la vita e questo per noi è il peggiore nell’inferno di periodo che stiamo vivendo: è venuto a mancare Igor, il cane di Massimo, la sua ragione di resistenza in questi oltre due anni di reclusione, il motivo e lo scopo per resistere e tornare a casa. Era parte integrante della famiglia, voluto con determinazione, amato oltre ogni limite, splendido in tutto».

Igor era andato a trovare Massimo in carcere, avevano potuto abbracciarsi e coccolarsi. Era stata pure organizzata una festa con tanti altri pelosi. «A chi lo ha conosciuto è rimasto impresso per il suo sguardo penetrante, per il suo essere equilibrato, per il feeling che aveva con Massimo, per la sua tenacia, per la sua muscolatura», continua Franca, che prende commiato con un augurio «ora corri felice in prati verdi, ci lasci con un dolore immenso ma con la consapevolezza che ti abbiamo dato tutto ciò che meritavi».

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