Morto l’avvocato Giorgio Tosi, protagonista in tribunale e in città

PADOVA. Avvocato, partigiano, politico, sportivo, opinionista, scrittore: una personalità poliedrica si è spenta nella notte a Padova. È morto all’età di 89 anni Giorgio Tosi, che per quarant’anni, fino al 31 dicembre 1993 ha esercitato la professione di avvocato, partecipando a processi importanti come quello per il Vajont o il caso Carlotto.
Originario di Rimini, ha studiato e si è laureato in Giurisprudenza a Padova. Da giovane ha partecipato alla Resistenza in Trentino. «Iil 28 giugno del'44, a causa di una soffiata, sono stato arrestato dalle SS. Mi è andata bene, alcuni amici sono stati massacrati, mentre io sono stato liberato dagli americani a Bolzano», ha raccontato in una delle ultime apparizioni pubbliche. Nella sua avita anche l’impegno politico, è stato consigliere provinciale a Padova con il Pci.
Giorgio Tosi ha anche insegnato all’università con un corso di «Note di diritto di informazione giornalistica». Ha collaborato per molti anni con il mattino di Padova come opinionista. Ha scritto numerosi libri: «Ballò una sole estate», silloge poetica premiata con concorso “Città di Salò - Riviere del Benaco”. Altri suoi scritti sono «Dialoghi vagabondi», «Eros in viaggio», «Vajont». È stato anche autore di libri per bambini nella figura di nonno: «Nonno, cosa c’è dopo il mondo?» e «Vita con i nipoti».
La sua passione era la montagna e le scalate: «Dopo la guerra, invece, ho incominciato ad andare in montagna e, in compagnia della mia impareggiabile moglie, ci siamo scalati il Kilimangiaro, il Monte Kenia e diverse altre cime», è stato il suo racconto.
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