Motorizzazione di Padova, odissea per le patenti

Uffici intasati dopo il lockdown, la denuncia di un padovano: «Un anno solo per consegnare le carte. A Rovigo un mese»

PADOVA.

L’odissea per una patente. È ancora caos in Motorizzazione dopo che il lockdown ha interrotto il flusso di circa 3 mila pratiche al giorno. Pratiche che si sono accumulate e che hanno prodotto un monte di lavoro arretrato difficile da assorbire per un ufficio in cui, peraltro, da tempo si lamentano problemi di organico. Dunque il termometro della situazione sono le proteste degli utenti, gente che ogni giorno si rivolge all’ufficio di corso Spagna e si trova a dover fronteggiare lungaggini e, in qualche caso, anche inefficienza.

È il caso di Edoardo Tagliapietra di Selvazzano, padre di un ragazzo di 18 anni che dovrebbe sostenere l’esame per la patente. Ma il condizionale è d’obbligo, di questi tempi. «Il 20 febbraio avevo preso appuntamento per consegnare i moduli con la richiesta di patente per mio figlio e mi hanno dato appuntamento al 13 agosto», racconta Tagliapietra, «Ci siamo recati alla Motorizzazione nel giorno prestabilito e ci hanno detto che quella tipologia di appuntamento era stata annullata per via del Covid. Nessuno ci aveva informato, nel frattempo».

Alla reception, improvvisata in un porticato dove bisogna parlare attraverso la fessura della finestra basculante, dicono al genitore che l’unica possibilità è prenotare online. Quindi sale in macchina e, dalla zona industriale di Padova, se ne torna a Selvazzano. «Mi metto al computer, inserisco i dati, esce prima data disponibile per consegnare i documenti: febbraio 2021. Solo per consegnare la domanda, poi ci sarà un appuntamento per l’esame teorico e anche per quello pratico. Febbraio 2021 la ritengo una data inaccettabile, motivo per cui l’ho disdetto». Edoardo Tagliapietra ha optato quindi per la Motorizzazione di Rovigo, dove è riuscito a strappare un appuntamento a ottobre prossimo: tra un mese.

Poi c’è il problema dei bollettini pagati prima del lockdown e scaduti nel frattempo. «Uno da 28 euro è scaduto ma io non lo pago, perché è un’assurdità», lamenta Tagliapietra. «Ciò che forse sfugge a chi gestisce la Motorizzazione è che un ritardo così grande nel conseguimento della patente può arrecare problemi seri ai ragazzi che, magari, si stanno avvicinando al mondo del lavoro».

C’è addirittura chi, pagando il bollettino da privatista, rischia di vederlo scaduto prima di poter accedere a un operatore che inoltri la pratica. Cristina Biasion, padovana, informa il mattino di Padova della sua disavventura. «Avevo preso appuntamento il 4 marzo, ce l’avevano fissato per il 27 agosto. Mi prendo un giorno di ferie, vado in Motorizzazione e mi dicono che l’appuntamento non è più valido in quanto tutti gli appuntamenti presi prima del lockdown sono stati cancellati e bisogna riprenotarli solo online. Alle mie rimostranze ha cercato di farmi passare per “colpevole” dicendomi che avrei dovuto informarmi io. Ma di cosa?».

Molti utenti lamentano poi la differenza di trattamento tra privatisti e autoscuole (120 a Padova). I primi devono attendere sei mesi prima di poter presentare domanda di patente, le autoscuole anche meno di due mesi. A inizio agosto si stimava che ci fossero da smaltire 3 mila esami di guida con 700 fogli rosa a rischio rinnovo. —


 

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