Multiastra, si proietta la gioia «Non vedo l’ora di entrare»

Attilio Avanzi è il primo spettatore del cinema Multiastra dell’Arcella. Sono le 20.10, il film inizierà alle 20.30 e non nasconde la gioia: «Sono tre mesi che aspetto», esulta, «da quando il cinema ha chiuso per il lockdown. Sarei venuto a vedere qualsiasi cosa, tranne un cartoon». Si respira felicità in via Tiziano Aspetti. «A casa», continua Attilio. «non ho nemmeno la tv e l’unico modo per godermi un film è la sala. Ho provato con il computer, ma è un pessimo surrogato. Il cinema è una dipendenza, mi è mancato di più durante la quarantena, dopo le relazioni personali. E poi questo è il mio cinema, è come rientrare nel “mio” salotto dopo una lunga e penosa assenza».
Dietro di lui Marina Scotti e Tiziano Zaramella: anche per loro il Multiastra è il cinema di riferimento. Arcellani per scelta si erano lasciati proprio all’ultimo spettacolo di marzo con “Diario di un assassino”: «Se allora avessimo scelto lo spettacolo successivo», ricorda Marina, «ci avrebbero mandato via, ma è impensabile vivere senza cinema. Siamo cresciuti a pane ed Astra e personalmente ho scelto di vivere in città proprio per i servizi culturali: il cinema, il teatro, la biblioteca, i musei. Il Multiastra è stato coraggioso ad aprire, un segnale importante che nemmeno i grandi colossi sono riusciti a dare».
«Non vedo l’ora di entrare», aggiunge Tiziano, «perfino di sentire la sigla dell’Astra. Per noi il cinema è una passione che suggella la nostra amicizia». Marina con gli occhialini 3d («perché riprende la vita in 3d») e Tiziano con la maglietta di Arancia Meccanica come citazione e tributo al cinema. Con loro doveva esserci anche Alice Del Cero, 85 anni, cinefila convinta: «Il vento l’ha fermata», spiega la figlia Marina, «ma domenica sarà dei nostri». Loro hanno l’abbonamento, la maggior parte è prenotata, ma della cinquantina di persone che ieri hanno trascorso la serata al cinema per i due spettacoli in programma (“I Miserabili” e “Hotel degli amori smarriti”) alcuni sono venuti all’ultimo minuto. Come Monica Ferro: «La vita è tutta una corsa, lavoro, casa, figli, e poi? Poi io e la mia amica Maristella abbiamo due passioni: il tango e il cinema. Il tango è ancora fermo, il cinema finalmente ha riaperto le porte. Era ora. Del resto siamo preparati: mascherina, gel dappertutto, distanziamento sociale». Sulla preparazione acquisita in queste settimane conta il gestore, Alberto Fassina: «Noi siamo pronti con presìdi, slide da proiettare sullo schermo prima dello spettacolo, igienizzazione dopo ogni visione e regolamento stampato. Ormai la gente è preparata ad entrare in luoghi chiusi».
Il Multiastra è stato il primo cinema a tornare a proiettare in città, un primato che non smentisce l’Arcella progressista e temeraria. Ieri erano in funzione due sale per due spettacoli, oggi saranno in funzione due sale per quattro spettacoli: “Hotel degli amori smarriti” alle 17. 30 e alle 20. 30 e “I Miserabili” alle 18 e alle 21. Idem domani. Mentre domenica al posto dell’Hotel degli amori smarriti ci sarà “Lontano Lontano” (17.30 e 20.30) e ancora I Miserabili (18 e 21). Le ultime due visioni a 4,50 euro. Martedì due spettacoli, quelli serali (20.30 e 21) e stesso calendario mercoledì. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova








