Muore poche ore dopo la misteriosa fine del nipote

LOREGGIA. La misteriosa morte di Giuseppe Renato Santinon, l'autista cinquantaduenne trovato privo di vita giovedì nella sua casa di via Ronchi, è stata seguita a distanza di 36 ore dalla morte dello zio, il noto imprenditore Italo Bailo.
Bailo, 83 anni, è spirato ieri notte all'ospedale di Camposampiero, dov'era ricoverato da una ventina di giorni per l'aggravarsi della malattia che lo aveva colpito. «Bailo era una figura importantissima per la nostra comunità», dichiara il sindaco Fabio Bui, «un imprenditore vicino al nostro Comune e ai bisogni del proprio territorio. Onesto, corretto, rispettoso, arguto: aveva tutte le buone qualità oltre che essere una persona di parola. È stato anche un formatore di molte persone che poi hanno trovato servizio nelle associazioni e nella pubblica amministrazione». La passione di Bailo era il Bilancio, che redigeva con grande competenza. Negli anni '80 fu infatti assessore comunale al Bilancio e consigliere comunale; fondò anche la Pro Loco.
«Aveva uno spiccato senso di onestà e giustizia», lo ricorda il figlio Stefano, «divenne amministratore del Comune non per far carriera politica ma per buon senso». Insieme ai fratelli gestì la Ipab Bailo, diventata poi Bailo Com, azienda di prodotti per salumi, oggi guidata dal figlio Stefano e giunta alla quinta generazione. Bailo lascia la moglie Grazia Santinon e i figli Nicola, Stefano e Roberta. Il funerale viene celebrato domani, lunedì, alle 15 nella chiesa di Loreggia.

Non è invece fissata la data delle esequie di Renato Giuseppe Santinon, morto due ore dopo una visita cardiologica all'ospedale di Camposampiero. Santinon non si sentiva bene da alcuni giorni, tanto che il suo medico gli aveva prescritto una radiografia al torace, eseguita martedì, giorno in cui gli avrebbero anche prescritto la visita in Cardiologia, fissata per giovedì mattina. Ma tornato a casa da quella visita Santinon è stramazzato al suolo, rompendosi anche la testa.

La sua morte poteva essere evitata? Lo chiedono, e questo pensiero li tormenta e li angoscia, la moglie Luigina e la figlia Elena; lo chiede il suo datore di lavoro Renato Sabbadin, che gli era amico e ha voluto che la vicenda venisse alla luce. Che ci sia qualcosa che va chiarita lo evidenzia il fatto che dai carabinieri intervenuti sul luogo della disgrazia è partita un'informativa alla Procura della Repubblica. E il pm Giorgio Falcone ha richiesto l'autopsia per stabilire le esatte cause del decesso.
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