Murate porte e finestre dei locali del Green Tennis

Blitz della polizia municipale in via Bronzetti, denunciati due senza fissa dimora L’ex bocciodromo conteso dai no global e dall’associazione Amici delle Mura
Di Luca Preziusi

PORTA TRENTO. All’alba di ieri sono stati sgomberati i locali che una volta erano del Green Tennis. Gli agenti del Reparto Sicurezza Urbana della polizia locale sono intervenuti in via Bronzetti, a due passi dalla Porta Savonarola, dove hanno trovato due uomini di origine nordafricana che occupavano l’edificio, uno di origine marocchina e l’altro proveniente dall’Algeria, rispettivamente di 47 anni e 41 anni. Entrambi in Italia senza fissa dimora, vivevano abusivamente all’interno dell’edificio di proprietà comunale, che negli ultimi mesi ha scatenato diverse polemiche tra gli attivisti che difendono gli spazi da dedicare allo sport e i militanti delle associazioni che tutelano la storica cinta muraria.

I due uomini sono stati identificati sul posto e poi deferiti all’autorità giudiziaria, con l’accusa di danneggiamento e invasione di terreno ed edifici. Dai primi controlli effettuati dagli agenti, è risultato come entrambi fossero già stati denunciati per gli stessi reati e per spaccio di stupefacenti.

Subito dopo in via Bronzetti sono arrivati anche il capo settore Edilizia Pubblica del Comune Damiano Scapin, e gli operatori che hanno provveduto a sigillare le porte dell’immobile per impedire ulteriori accessi.

Il caso del degrado alla ex Green Tennis era degenerato in proteste già un anno fa, quando ha iniziato ad essere a poco a poco abbandonato.

Sul banco degli imputati era finita l’allora assessore allo sport Cinzia Rampazzo, che subito dopo la caduta dell’amministrazione aveva scaricato le responsabilità sul dirigente Luigino Gennaro (anche se di impianti sportivi si occupa il bitonciano Scapin).

Due settimane fa era iniziata anche una raccolta firme, a cura degli attivisti di Spazio allo Sport, che hanno anche provveduto a ripulire il bocciodromo, i due campi da tennis, i due campi da calcio a cinque e gli altri spazi esterni adiacenti.

Il loro obiettivo sarebbe quello di creare uno spazio pubblico per attività sociali e di aggregazione, ma devono fare i conti con gli “Amici delle Mura”, i quali chiedono che qualsiasi struttura confini con le mura storiche sia abbattuta per valorizzare la cinta cittadina.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova