Nasce nel parcheggio dell’ospedale di Chioggia

Parto sprint nel parcheggio dell’ospedale. Youssef, il terzogenito di una signora straniera residente nel Piovese, non ha voluto attendere la sala parto e tutti i “riti” del travaglio. È nato direttamente nell’auto del papà, assistito dai medici e dagli infermieri del Pronto soccorso di Chioggia ai quali non è rimasto che tagliare il cordone ombelicale e avvolgerlo nella copertina. Un’avventura a lieto fine che ieri ha provocato un sincero sorriso a tutta la città, che si è congratulata sui social con la mamma e il piccolino.
Erano quasi le 23.30 di venerdì quando la famiglia è arrivata all’ospedale Madonna della Navicella. La mamma, una donna straniera di 30 anni, aveva iniziato a sentire i classici dolori preparto a casa. Assieme al marito aveva deciso che era meglio mettersi in moto verso l’ospedale di Chioggia. Durante il tragitto in macchina le contrazioni si sono fatte via via più ravvicinate. Una volta arrivati al parcheggio il marito ha capito che il parto sarebbe stato imminente, ha mollato l’auto ed è corso verso il Pronto soccorso, chiedendo aiuto agli operatori del triage.
Immediatamente sono usciti medico e infermieri con l’ambulanza per raggiungere l’auto nel parcheggio e sono stati avvisati il ginecologo e il pediatra di turno per scendere in velocità e tenersi pronti. Quando però l’ambulanza ha raggiunto l’auto c’era gran poco da fare, perché il bimbo stava già nascendo. «Il nostro medico e l’infermiere sono corsi verso la vettura pronti a tutto», racconta il primario del Pronto soccorso, Andrea Tiozzo, «ma il parto era già in corso e il bimbo aveva una gran fretta di venire al mondo. Poche manovre e il piccolo è stato preso tra le braccia del medico, adagiato nella copertina e portato velocemente in Pronto soccorso dove lo attendevano il pediatra e la termoculla. La mamma è stata invece affidata alle cure del ginecologo per accertare che tutto fosse andato bene. Per entrambi le condizioni di salute erano buone e non ci sono state complicazioni». Mamma e piccolo, dal peso di circa 3 chili, rimarranno in reparto i classici tre giorni prima delle dimissioni.
La famiglia si è recata nell’ospedale di Chioggia perché quello di Piove di Sacco, che sarebbe stato più vicino, non ha più da alcuni mesi il punto nascita aperto. Il reparto assiste comunque le donne nei nove mesi di gestazione, ma al momento del parto le indirizza verso altri ospedali. Le nuove schede ospedaliere hanno previsto una deroga. Il punto nascita dovrebbe riaprire dopo il nulla osta del ministero, ma al momento è chiuso. Nell’ultimo periodo moltissime donne in gravidanza della zona scelgono quindi di partorire proprio all’ospedale di Chioggia che, negli ultimi anni, ha costantemente aumentato il numero dei parti, diventando polo di attrazione.
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