La merce non arriva: negozio on line fantasma

Santa Giustina in Colle, la ditta virtuale non era iscritta al Registro delle Imprese e nella partita Iva c’era un numero del tutto inventato

Giusy Andreoli
L'acquisto on line non va a buon fine: il negozio irregolare
L'acquisto on line non va a buon fine: il negozio irregolare

Non aveva ricevuto la merce ordinata e non riusciva a mettersi in contatto con il negozio on line. Eppure l’attività di commercio elettronico aveva sede proprio nel suo paese, Santa Giustina in Colle.

Al cliente non è rimasto che segnalare il disservizio al Comando di polizia locale della Federazione dei Comuni del Camposampierese. Che ha avviato una un’accurata verifica sul sito e-commerce, scoprendo diverse irregolarità.

L’indagine

Il nome della ditta riportato sulla homepage del sito non risultava iscritto sul Registro delle Imprese, la partita Iva indicata si è rivelata un numero inventato. Attraverso indagini telematiche approfondite, la polizia è risalita al server e successivamente all’amministratore della piattaforma: un commerciante italiano di 40 anni, effettivamente residente a Santa Giustina in Colle e titolare di un’attività commerciale regolare.

Quando gli agenti si sono presentati dal responsabile del sito è emersa una situazione di superficialità nella gestione dell’e-commerce. Il titolare ha dichiarato di aver affidato a terzi la gestione della piattaforma online e di non aver mai verificato la correttezza delle informazioni pubblicate. Una negligenza che non lo esonera dalle responsabilità legali.

Le regole

La normativa italiana prevede infatti che i siti di commercio elettronico debbano riportare obbligatoriamente nella homepage una serie di informazioni essenziali per la trasparenza e la tutela dei consumatori. A cominciare dalla denominazione sociale dell’impresa e dalla partita Iva con i dati di iscrizione al Registro delle Imprese.

Mancavano pure altri dati di contatto, le informazioni sul diritto di recesso, i costi di spedizione e le modalità di pagamento, i codici autorizzativi e l’informativa sulla privacy. Il commerciante è stato diffidato a regolarizzare il sito entro 15 giorni, in caso di inadempienza scatteranno le sanzioni amministrative previste dalla normativa vigente. Il titolare ha assicurato che si è trattato solo di un disguido nella gestione delle consegne e si è impegnato a provvedere quanto prima al rimborso dovuto. —

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