«Negro torna a casa»: episodio di razzismo sul campo di calcio a Padova

PADOVA. «Negro di m... torna a casa tua»: è l’insulto che ha segnato l’episodio di razzismo, verificatosi martedì sui campi sportivi di Villa Ferri in via Bosco Papadopoli, l’ultima striscia di terra di Padova che s’affaccia su via Roma di Albignasego. Ed è questo centro ad ospitare il torneo Villa Ferri League, aperto a squadre di calcio a 5 e a 8. Una piccola competizione amatoriale, in cui a partecipare non sono tesserati di club ma calciatori dilettanti di varie età, accomunate dalla passione per lo sport e dalla voglia di divertirsi. I nomi delle squadre sono di fantasia, goliardici.
Ma esattamente come nel calcio professionistico, anche questo contesto risulta infettato da episodi deplorevoli di discriminazione. Come quello avvenuto ai danni di Sylla Mory, 18 anni, giocatore in forza all’Aston Vigna, originario della Costa d’Avorio. Sul finire della partita, dopo un contrasto di gioco, il ragazzo è caduto addosso ad un giocatore della squadra avversaria, scatenando l’ira dell’allenatore di quest’ultima, che ha chiesto con insistenza l’intervento dell’arbitro. Gli animi si sono scaldati, l’allenatore della squadra avversaria è andato in escandescenze e, dopo aver inveito più volte nei confronti del direttore di gara, ha rivolto a Sylla degli insulti razzisti, intimandogli di andarsene dal campo fra cui «Vattene, negro di m...».
L’arbitro è intervenuto tempestivamente, espellendolo all’istante e provvedendo a farlo allontanare dal campo. Ciò nonostante, l’uomo ha continuato ad insultare e minacciare il ragazzo, e l’allenatore dell’Aston Vigna, è andato in difesa del proprio giocatore. Il ragazzo, pur avendo in animo di abbandonare la partita, è stato persuaso dall’arbitro a restare e a lasciar scorrere gli ultimi minuti di gioco on campo.
«Ti aspetto fuori, non finisce qui!» questo il tenore delle frasi pronunciate dall’allenatore espulso, cui hanno fatto eco quelle dello stesso Sylla: «Ti comporti da ignorante, io sono orgoglioso del colore della mia pelle e tu non devi permetterti di parlarmi così».
Davide Guzzo, allenatore dell’Aston Vigna s’è rivolto agli organizzatori del torneo e gestori del centro Villa Ferri: «Simili episodi non devono essere in alcun modo tollerati, bisogna intervenire perché certe situazioni non si ripetano, ho contattato lo staff di Villa Ferri esortandolo a prendere provvedimenti, questi episodi sono davvero indegni».
Risposta che non si è fatta attendere: «Fortunatamente sono episodi rarissimi qui da noi, lo sono proprio perché siamo sempre stati inflessibili, sui nostri campi non tolleriamo né la violenza né il razzismo. Di norma, revochiamo le tessere alle persone coinvolte e radiamo a vita le squadre. È un incasso in meno, ma non ci interessa. In questo caso non essendo l’allenatore un tesserato provvederemo ad espellerlo dalle nostre iniziative e, secondo il nostro regolamento, commineremo una sanzione disciplinare nei confronti della squadra, che potrebbe essere accompagnata anche da una multa».
Il fatto va ad aggiungersi ad una serie di vicende divenute troppo comuni, come testimonia un episodio analogo dieci giorni fa ad Abano, concluso con il sanzionamento di una multa alla squadra della San Pio X per degli insulti razzisti rivolti dai propri sostenitori ai giocatori della squadra avversaria. Tutto questo confermare come il dramma della discriminazione, in qualunque contesto, necessiti di prese di posizione nette e precise. ––
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