Nel luglio 2005 il “colpo” in via Jappelli costò la vita al gioielliere Gianfranco Piras

ABANO TERME. Nella storia delle rapine alle gioiellerie di Abano c’è un precedente che ha avuto conseguenze ben più gravi. Risale al 19 luglio 2005 quando, alla gioielleria Piras di via Jappelli,...

ABANO TERME. Nella storia delle rapine alle gioiellerie di Abano c’è un precedente che ha avuto conseguenze ben più gravi. Risale al 19 luglio 2005 quando, alla gioielleria Piras di via Jappelli, venne ucciso il titolare, Gianfranco Piras (nella foto), 64 anni. Piras era stato colpito a morte da un proiettile al torace sparato forse da Emanuele Crovi, giostraio, 32 anni, fuggito sanguinante e abbandonato dai tre complici, un’ora dopo, di fronte all’ospedale di Piove, dove spirò. Vani i tentativi dei sanitari del Suem di salvare il gioielliere che, pur ferito, riuscì ad estrarre la sua Beretta da sotto il bancone e a esplodere un colpo che aveva centrato il rapinatore. Una rapina fallita e finita nel sangue che aveva gettato nel terrore decine di persone che passeggiavano lungo la zona pedonale di Abano. Quattro i banditi in azione. Uno armato di pistola e due di kalashnikov; il quarto, l’autista, era rimasto a bordo dell’Alfa 33 rosso mattone in attesa. Dai balconi alcuni coraggiosi residenti gettarono vasi di fiori nel tentativo di colpire i malviventi. (f.fr.)

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