Nel Padovano la festa del 25 Aprile allenta il lockdown

TORREGLIA. In tempi di emergenza Covid-19, quello di domani sarà un 25 Aprile diverso, senza pubblico, senza la banda comunale, con la maggior parte dei sindaci che si limiteranno alla deposizione di corone d’alloro e mazzi di fiori ai piedi dei monumenti ai Caduti, evitando le orazioni ufficiali. Cippi che ricordano nomi e cognomi di donne e uomini che lottarono per la Patria fino a sacrificare la vita per liberarla dal nazifascismo. In alcuni casi, come autorizzato dal Governo, ci sarà la presenza di qualche rappresentante delle associazioni combattentistiche. Di questa possibilità, che è intesa come un segnale che si va verso la fine del lockdown, ne ha parlato ieri in conferenza stampa anche il governatore del Veneto, Luca Zaia.
ECCIDIO DI VALLAREGA. Singolare l’iniziativa messa in campo quest’anno, in occasione della Festa della Liberazione, dal comune di Torreglia che per aiutare i docenti a trattare con i propri studenti la memoria della Seconda Guerra Mondiale, ha messo a disposizione gratuitamente il film documentario sull’eccidio di Vallarega, realizzato nel 2014 dal regista padovano Giacomo Ravenna. Una proiezione che ricorda i tragici fatti del 16 novembre del 1944, quando a Luvigliano nei pressi di Villa dei Vescovi furono fucilati su ordine del capitano Lembke della Wehrmact sette ostaggi civili, cinque di questi appartenenti alle formazioni partigiane catturati durante un rastrellamento nella vicina Galzignano Terme. La rappresaglia scattò a seguito dell’uccisione, con una raffica di mitra, di un soldato tedesco della Decima Armata che era di servizio di guardia nella vecchia scuola elementare del paese. L’idea di donare il docu-film agli insegnati ha avuto un grosso successo. All’Urp del comune sono arrivate richieste da ogni parte d’Italia di singoli docenti e di direttori d’istituto. Una copia del video l’ha chiesta anche il Museo della Memoria storica “Leopoldo Fagnani” di Milano e il sindaco di una cittadina delle Marche. I docenti potranno farne richiesta fino alla fine di maggio inviando una mail a urp@comune.torreglia.pd.it. «Un sentito ringraziamento va al regista che si è reso disponibile ad aiutarci in questo progetto», afferma il sindaco del comune collinare, Filippo Legnaro, che domattina si recherà a deporre una corona d’alloro sui cippi che ricordano i Caduti assieme al vicesindaco Marco Rigato, compreso quello di via Tito Livio in memoria dei sette civili fucilati in via Vallarega.

LA SINISTRA A SELVAZZANO. Il 25 aprile sarà ricordato a Selvazzano con una composizione di fiori dai colori del tricolore e con la scritta «Grazie per la libertà», dal Partito democratico e dalla lista Selvazzano Civica. «Un gesto semplice, il mazzo di fiori verrà deposto ai piedi del monumento ai Caduti in piazza Guido Puchetti, partigiano medaglia d’argento al valori militare», afferma il segretario del Pd Antonio Santamaria. «Un gesto che intendiamo dedicare a tutte le persone che tutt’oggi credono negli stessi principi che animarono le coscienze di 75 anni fa: pace, democrazia, giustizia e solidarietà». «Ognuno di noi è erede della testimonianza di chi ha dato la vita per i valori fondamentali della civiltà, che a metà del Novecento si era perduta. Ognuno di noi è partigiano, ed essere partigiani vuol dire ancora oggi scegliere da che parte stare», gli fa eco Vincenzo Vozza di Selvazzano Civica.
RUBANO Il sindaco di Rubano, Sabrina Doni, ha organizzato un flash mob per il 25 Aprile: tutti sui balconi e sulle terrazze a mezzogiorno di sabato a cantare l’inno nazionale. Da qualche giorno il sindaco aveva creato della suspense, invitando i cittadini a tirar fuori dai cassetti il tricolore, annunciando novità. Ieri finalmente ha svelato l’arcano. «Vi invitiamo ad esporre nelle vostre case il nostro bellissimo tricolore» ha rivelato Sabrina Doni, «come segno di memoria alla Festa della Liberazione, che quest’anno non sarà possibile festeggiare con le consuete modalità, né col corteo, né con i lavori dei nostri studenti. Dedichiamo un pensiero, un’attenzione, qualche minuto di riflessione alla nostra bandiera, alla nostra Italia, al futuro della nostra patria. Cantiamo l’inno nazionale, tutti insieme alle 12, come in un grande coro. Chi sa suonare lo faccia dal balcone di casa, nel proprio giardino, nell’androne del proprio condominio. Chi può, lo faccia risuonare nella propria via, nel proprio quartiere. Facciamo in modo che il 25 aprile di questo anno, così particolare, non passi nell’indifferenza. Rendiamolo prezioso, unico». E pensare, come dice il sindaco, che quasi ci si lamentava del cerimoniale formale che avvolge i riti delle feste civili. «Invece oggi» prosegue Sabrina Doni, «che ogni tipo di festa è cancellato dal virus, scopriamo che anche quelle consuetudini che ci apparivano retoriche, quasi fuori tempo, ci aiutavano a sentirci parte di quel filo della storia di cui ci sentiamo parte viva».
BOVOLENTA. «A mezzogiorno in punto affacciamoci tutti alle finestre di casa e, dopo un minuto di silenzio, cantiamo l’inno nazionale dalle nostre case». L’invito per celebrare l’anniversario della Liberazione, pur non potendo uscire dall’abitazione, arriva dalla sezione di Bovolenta dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci che propone di festeggiare il 25 Aprile con una sorta di flash-mob dalle finestre di casa. Il presidente della sezione Luigi Masola e i componenti del consiglio estendono a tutti l’invito di fermarsi e di dedicare questo momento «ai nostri caduti e, con sentimenti di sincera vicinanza, a chi soffre, a tutto il personale sanitario e a quanti, nel lavoro e nel volontariato, operano in questo particolare momento. Proponiamolo anche ai nostri vicini, nei comuni valori della memoria e della patria, della solidarietà, della condivisione e della speranza». Come ogni anno l’associazione combattenti e reduci in occasione della Festa della Liberazione pubblica l’elenco completo con i nomi dei caduti militari e civili del paese, sottolineando che «75 anni fa si concludeva uno dei periodi più tragici della nostra storia recente. Morte, terrore e distruzione hanno segnato moltissime famiglie e il ricordo è ancora vivo. Tanti cittadini hanno subito la tragedia della seconda guerra mondiale, tanti piangono ancora i loro caduti, che vogliamo ricordare uno ad uno in questo giorno». –
(Con articoli anche di Cristina Salvato, Nicola Stievano)
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