Nel supermercato in stazione soltanto casse automatiche

PADOVA In città è nato il primo supermercato alimentare dotato solo di casse automatiche. È il Punto Despar, aperto pochi anni fa al binario 1 della stazione Fs: le nuove casse automatiche, chiamate self checkout, sono 6 e solo una è stata mantenuta nel format tradizionale. In realtà quest’ultima è quasi sempre chiusa con la scritta “pausa operatore”. L’orario di apertura resta invariato: dal lunedì al sabato dalle 7 alle 21 e domenica dalle 10 alle 21.
Clientela di passaggio «La ragione dell’aumento delle casse per il self checkout è legata alla natura di quel particolare punto vendita», è scritto in una nota dell’azienda italo-austriaca, guidata dall’ad Paul Klotz. «È un supermercato relativamente piccolo e con una clientela per lo più di passaggio e con i minuti contati, dove il 90% degli acquirenti compra meno di 5 articoli a spesa. Nei punti vendita più tipici la composizione delle nostre casse resta quella tradizionale. Ossia con un numero limitato di casse automatiche inserito vicino alle casse con operatore».
Anche nei supermercati Despar all’Ipercity di Albignasego e alle Brentelle di Sarmeola vengono utilizzate casse automatiche (6) a fianco di quelle tradizionali (20). Le self checkout stanno proliferando anche nei supermercati Lando e all’Ikea, dove, specialmente sabato e domenica, creano code.
Diffusione Al Pam di Piazzetta Garzeria le casse tradizionali sono 4, mentre quelle automatiche 7. Anche il Gruppo Alì sta pensando d’incrementare il numero delle casse automatiche. «Ne stiamo installando un certo numero», osserva il patròn dei punti vendita Alì (attualmente 113), Francesco Canella, «ma non intendiamo certo raggiungere il numero, molto più grande, dei miei concorrenti. Negli Alì Market le casse tradizionali saranno sempre più numerose di quelle automatiche perché nei nostri supermercati resta fondamentale il rapporto di fiducia tra clienti e consumatori».
Sindacato critico Il sindacato non vede di buon occhio la crescita esponenziale delle casse automatiche: «Così si dà un colpo pesante all’occupazione, in genere femminile, che esiste nei centri commerciali e in particolare nei supermercati», sottolinea Fabio Paternicò (Uiltucs-Uil). «Con questo trend la figura della commessa e della cassiera, che adesso si chiama operatrice ausiliaria addetta alle vendite, è destinata a scomparire oppure ad essere ridimensionata notevolmente. Eppure il costo per le dipendenti non è eccessivo. Sono quasi tutte part time (20, 24 e 30 ore alla settimana) e si portano a casa, al massimo, 1000-1100 euro al mese, in condizioni di lavoro spesso stressanti. Abbiamo già avvisato i nostri sindacati nazionali di questo nuovo fenomeno in atto per avviare una trattativa specifica con le controparti». —
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