Nell’odio fra ex fidanzati a farne le spese è il cane

RUBANO. Attivisti di “Centopercento animalisti” sono tornati in azione sabato pomeriggio a Rubano, mettendo in atto un vivace presidio davanti al condominio dell’uomo che ha ottenuto dal Tribunale la...

RUBANO. Attivisti di “Centopercento animalisti” sono tornati in azione sabato pomeriggio a Rubano, mettendo in atto un vivace presidio davanti al condominio dell’uomo che ha ottenuto dal Tribunale la possibilità di riprendersi il Labrador di nome Jack che aveva regalato alla fidanzata. Già a inizio dicembre, per protestare contro questa decisione, gli animalisti avevano affisso dei vistosi striscioni, sabato dalle 14 alle 15,30 hanno fatto il bis. «L’individuo non nutre alcun affetto o interesse verso il cane» commentano i portavoce di 100 per 100 animalisti «tanto è vero che lo lascia per giornate solo e chiuso nel suo appartamento, con le serrande abbassate. È mosso solo dal desiderio di punire la sua ex compagna, alla quale Jack è profondamente affezionato».

La vicenda del Labrador ha inizio nell’ottobre del 2009, quando l’uomo decide di regalarlo alla fidanzata, che vive a Rovolon. La relazione però finisce e l’uomo torna a vivere a Rubano. Fra l’altro chiede la restituzione del cane, forte del fatto che è ancora intestato a lui. Segue un percorso tra denuncie, sequestri e l’intervento del giudice, che assegna alla ragazza il Labrador fino al 29 novembre. Quel giorno però l’uomo si presenta dalla ex accompagnato da ufficiale giudiziario, veterinario e carabinieri, e si fa consegnare il cane.

«Nelle separazione succede spesso con i figli, stavolta è un cane lo strumento di ricatto e rivalsa fra due persone che non si amano più» ribadiscono gli animalisti «È un comportamento gretto e vile, e chi ne soffre è Jack. Abbiamo presidiato la casa a Rubano con cartelli e bandiere, chiamando a gran voce l’uomo, ma lui non si è presentato. Ci siamo prodigati a spiegare ai vicini di casa i nostri motivi e non sono mancati momenti di tensione con alcuni residenti nel palazzo, che non gradivano la protesta vivace dei nostri militanti».

Gli animalisti sono intenzionati a proseguire nella loro azione finché l’uomo «non si convincerà» concludono «che il benessere del cane è più importante della sua ripicca».

Sergio Sambi

Argomenti:animali

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova